Thursday, June 28, 2012

Phoenix - Thanks, Yellowstone!

6/27
Neanche il tempo di aprire un occhio... i bimbi erano gia' in Piscina! Grande e ristoratrice nottata comunque e premeditato cazzeggio mattutino di qualche ora, OLE'! Il nostro senso di ragno pizzicava leggermente ed ecco una sensazione di Déjà vu che ci fa buttare gli occhi al camper parcheggiato sul retro dell'Hotel: ci mancava il battistero sullo sfondo, turisti con la mano alzata a fare un improbabile e storico saluto e compagni di viaggio che calcolavano angoli di parallasse altrettanto improbabili per rendere la foto il piu' credibile possibile.
Si, pende, pende!
Con mezza ruota, ormai conclamata, in meno a sostenerlo, il nostro RV cominciava la giornata aspirando le 'C' e bussando alla porta di immaginari e vernacolari Livornesi.
Che due cohones, bis!
Sparecchiamo, alleggeriamo e sdruggiamo alla bellemeglio il nostro amato e odiato compagno di viaggio a temperature intorno ai 42 e ci carichiamo distribuendo il peso internamente in modo da ridare al veicolo una dignitosa ed equilibrata personalita'... fallendo miseramente!
Vabeh! In fondo dobbiamo solo fare 20 Miglia, che vuoi che siano?!
Sono, Sono!
Neanche messo ruota sulla highway, un pickup furgonato di Messicani si sbraccia mulinando insieme agli avambracci anche un paio di colorite imprecazioni che non abbiamo difficolta' a distinguere a valle del labiale "Flat Tire!" (Coño!)
Scendiamo la velocita' del veicolo alla smodata cifra di 30mph, accendiamo le 4 frecce e continuiamo imperterriti la nostra marcia (funebre), ritornando di rimando ai mustacciati siestaroli le uniche parole di spanish che conosciamo: "Arriba, Arriba... Andale, Andale... Eppah, Eppah!" aspettandoci di veder comparire pure Gatto Silvestro!
Arriviamo al deposito del Camper e consegnamo, oltre alla ormai esausta vettura, anche la lista delle magagne e delle spese straordinarie di gestione (Che trascriviamo... for the records).
  • Power Generator Leaking Oil while in use; we received complaints by campground Staff
  • Every day need to refill Generator Oil tank
  • No cap on radiator coolant tank
  • Every ~120 miles need to refill coolant tank
  • Heaters turned on, lasted couple of minutes without heating, then shut off and never worked again
  • Needed to replace lighter socket fuse for no apparent reason
  • Tools for detaching spare tire from the back of the vehicle not found
  • Needed to use external jack. Provided ones did not fit properly and risked to bend vehicle structure.
  • Screws detaching from unknown parts of the vehicle found on the floor and at times stepped on.
  • Left living room shade not staying open
  • Gas alert triggering on with no apparent reason and unable to shut it off unless by removing power
  • Unbearable heat in the feet area of both driver and passenger seats
  • Emergency brake (pedal) not working
  • Broken tire
  • Annoying vibrations while in motion >45 mph since early stages of the journey
  • Cabinet doors opening/thumping while driving due to vibrations or light bumps
  • Cabinet drawers sliding outside their trails on the floor while vehicle in motion
  • Broken side door and external cabinets key.
Con il "Broken tire" che diventa a penna un "2 Broken tires". E cosi' abbandoniamo lo storpio e zoppo "Yellowstone" al suo destino... Grazie, piccolo!
Ma... "The Show Must Go On!"... e l'addetto si offre di riaccompagnarci all'aeroporto all'agenzia dell'Avis per il ritiro della Chevy Malibu' che ci fara' compagnia fino alla partenza.
Intanto si e' fatto tardi, cosi' decidiamo di andare all'Arizona Science Center a un paio di miglia da PHX dove i bimbi hanno modo di giocare e imparare cose nuove in ambiente termocontrollato (Il termometro fuori era 112 F = 44.44 C). Ci scappa anche una 50a di minuti di IMAX, sulla barriera corallina, molto interessante.
Purtroppo alle 5 il centro chiude i battenti con tante cose ancora da scoprire. Si ritorna quindi in Hotel e ci si sbatte tutti quanti in piscina per un puccio di due ore dalle 6:30 alle 8:30.
Alle 8:40 ancora un'altra sorpresa, spettacolare questa volta:
Guardiamo fuori dalla finestra e ci ritroviamo in mezzo a una tempesta di sabbia, con visibilita' ridotta a qualche decina di metri, che dura circa 45'... leggiamo anche sui vari siti Meteo che in alcune aree della citta' ci sono dei leggeri piovaschi - e contando che da inizio anno qui sono caduti meno di 2cm di pioggia, si tratta effettivamente di un evento estremamente anomalo e da ricordare!
Si finisce tutti in vacca... e porco: Bistecchine e Salamelle a sfrigolare ed arrostire sul BBQ rimasto in forse fino all'ultimo!
"Mundus transit et concupiscentia eius", nella prima lettera di Giovanni (2,17).
Vi lascio con un' ultima immagine... al di la' dell'autostrada... provate a contarli:

Wednesday, June 27, 2012

Buon Compleanno...

Oggi la nostra nuova vita americana ha compiuto 1 anno...

Preview Foto Gallery

Un assaggio tutte insieme e ancora da distribuire sulle varie locations. Molte altre ancora da caricare.



Las Vegas - Lake Mead - Phoenix

6/26
Eccoci alla tappa piu' lunga e al ricongiungimento delle due estremita' del nostro anello delle meraviglie: Le 300 miglia che ci separano da Phoenix.
Spesucce leggere al Walmart gentile e stop al TravelCenter of America per la docciona da re, regina, principe e principessa...
Si prosegue lungo la 93 attraversando Boulder City e lasciandosi sulla sinistra la Hoover Dam (B) (diga) sul Lake Mead (vera e propria oasi nel deserto; che da' energia alla vicina Vegas); da annotare anche il Mike O'Callaghan - Pat Tillman Memorial Bridge costruito a rimpiazzo della strada che passava sopra la diga.

Il resto del tragitto e' deserto, deserto e poi ancora deserto... stupisce che nel mezzo del nulla, in alcuni punti, ci siano case isolate, costruite per di piu' in prefabbricato, che sembrano anche abitate e la domanda nasce spontanea: Ma che cazzo ci sta a fare qualcuno qui?!!?!?!
Pausetta e pranzo al Subway di Kingman (C) e via verso Phoenix con destinazione AMC Deer Valley 30 Movie Theater (D) per vederci "Brave" e ammazzare cosi' i 41 gradi che ci aspettano ghignanti.
A qualche decina di miglia dalla meta, veniamo ancora colpiti dall'ennesimo imprevisto.
Un grosso pickup si accosta a noi e ci grida dal finestrino che la ruota posteriore interna sinistra del camper e' mezza afflosciata e sta fumando leggermente. Che palle! Accostiamo e verifichiamo le condizioni del pneumatico che pero' non sembra destare particolare preoccupazioni a terminare la tappa e decidiamo di procedere ad andatura moderata fino al Cinema (senza bisogno di rompere i maroni questa volta ne' a Mazza Nera ne' a Scella Pezzata!)
Cenetta nel parcheggio del Cinema e poi si riunisce la famiglia per "comunicazioni di servizio" e relativa conclave!
Fumata bianca:
  • Prenotiamo Holiday Inn di Peoria,AZ (E) fino a Venerdi' sfruttando le Reward Nights del Candlewood
  • Restituiremo il camper il giorno dopo:
    • per evitare ulteriori rischi
    • perche' ha ultimato la sua missione
    • perche' abbiamo difficolta' a trovare accoglienza dai Walmart in zona (ma sembra piuttosto un ordinanza cittadina)
    • perche' i campground sono cari/radi ed e' ormai troppo tardi per mettersi in caccia
    • perche' le temperature sono previste in aumento e il camper non sembra essere l'habitat piu' accogliente per fronteggiarle
  • Affitteremo un auto per muoverci con piu' leggera leggerezza, disinvolta disinvoltura e sicura sicurezza nei dintorni.
Ecco un altra occasione per dimostrare la nostra estrema flessibilita' e dinamicita'. Tutto cambia, in quindici minuti... e noi cambiamo i programmi grazie alle quattro personcine meravigliose che costruiscono questo poker di vite! Semplice no!?

Las Vegas

6/25
Il risveglio a Vegas (A) e' subito infuocato con temperature intorno ai 30 gradi gia' dalle prime ore del mattino.
Ma noi abbiamo il rimedio e, subito dopo colazione, ci avviamo verso Circus Circus; questa volta pero' non cerchiamo l'RV resort, ma uno dei principali parchi a tema della citta' del peccato: Adventure Dome (B):
Tutto quello che si farebbe in un Parco a Tema tradizionale, con tanto di Roller Coaster da circa 1 minuto e ribaltamenti e capogiri multipli con triplo avvitamento.
Il tutto al chiuso in un'enorme struttura climatizzata e attrezzata con annesso Casino - duh! che novita'!
I bimbi sono elettrici e sembra non conoscano paura alcuna; Big Papi riesce a far volare via dalle montagne russe nell'Iper Spazio il suo prezioso cappellino dei Red Sox e mai piu' ritrovarlo.
Ci sono tutte le attrazioni possibili e immaginabili... insomma cosi' tutte affascinanti ed esagerate in stile tipicamente Vegas.
Il pasto e' a buffet al piano terra del Circus Circus e ovviamente il junk food abbonda facendo montare l'abbiocco post-prandiale che ci costringe a consumare una breve siesta spalmandoci sulle uniche panchette disponibili all'interno del Dome.
Esaurite le forze raccogliamo le nostre cose e facciamo tappa verso lo Stratosphere (C); la torre piu' alta di Vegas da cui si puo' godere, a oltre 300mt dal suolo, di tutto il panorama della citta' illuminata quasi a giorno. E poi all'improvviso in lontananza il sipario scuro della notte a inghiottire l'inizio del deserto.
Da annotare le quattro attrazioni principali in cima allo Stratosphere:
Insanity - Fatta da Big Papi nel Marzo 2011
Big Shot
X-Scream
SkyJump
Si finisce la serata con una toccata e fuga a Fremont St. (D) downtown; con i bimbi gia' nel mondo dei sogni, pero', siamo ritornati subito all'accampamento.

Sunday, June 24, 2012

What happens in Vegas...

6/24
... stays in Vegas!!!
Si apre il nuovo giorno con i Grandi Parchi alle nostre spalle e di fronte a noi, a circa 120 miglia, la Citta' del Peccato: Sin City - Las Vegas. Il panorama riesce ancora a distribuire emozioni piacevoli alle nostre pupille ormai esigenti e assuefatte dopo tutte le meraviglie dei giorni scorsi.
In attesa di definire il programma della giornata, prendiamo gli ultimi accordi con Giusy e Florian (Mamma e Figliolo della "Sala da Te per Expats") su come/dove incontrarci...
Appuntamento al Pinball Wall of Fame (B): sala giochi/arcade che conserva una collezione di giochini elettronici da bar e flipper a partire dalla meta' degli anni cinquanta.
Big Papi si commuove di fronte a Space Invaders e Dragon's Lair in versione originale; la vista di Breakout, con le pellicole di plastica trasparenti colorate appiccicate sullo schermo a definire i mattoncini piu' proficui, strappa singhiozzi, urla e gridolini di approvazione. Non puo' mancare l'occasione per sfogarsi su un antichissimo flipper terminando l'orgasmo ludico in un "Tilt" di fronte a occhi che, contaminati da Xbox, Wii e Playstation lanciano frecciate di biasimo e un chiaro e fin troppo palese segnale sulla perfetta sintonia tra l'eta' anagrafica del padre e la vetusta' del bimane pezzo di antiquariato che di digitale ha solamente la peculiarita' di essere azionato con i due indici!
Ci raggungono nel frattempo Giusy e Florian e, dopo i saluti di rito, si organizzano sfide Kenosha - Las Vegas al giochino dell'hokey su aria con le tazze: un onorevole pareggio!
L'incontro prosegue in un ristorante messicano dove sbrachiamo con l'orario, pur di risparmiarci qualche ora di insopportabile calura (~40), e dove apprendiamo della vittoria dell'Italia contro l'Inghilterra - fa sempre piacere; l'enorme quantita' di cibo ingerita, scopriremo, sara' una ulteriore aggravante termica fino a tarda sera!
Ci accomiatiamo dai nostri nuovi amici, con diverse indicazioni su come trascorrere la nostra permanenza a Vegas, e ci dirigiamo Downtown per cercare quel famoso RV park di cui avevamo letto - Circus Circus: non ci soddisfa per il prezzo e per il fatto che e' comunque in mezzo a un enorme parcheggio di asfalto; ci muoviamo quindi verso il Sud della Strip e troviamo parcheggio, dopo mille giri alla ricerca di comodita' e sicurezza, nel parking lot tra il Tropicana e Hooters.
Lasciamo l'RV verso le 7:30 in un caldo ancora insopportabile e risaliamo a piedi verso nord la Strip sul lato sinistro della strada con l'Excalibur alle nostre spalle e l'MGM alla nostra destra.
L'obiettivo e' quello di arrivare al Treasure Island per lo spettacolo delle 8 ma si rivela impresa impossibile quasi da subito. Ci mettiamo allora in configurazione cazzeggio e troviamo un minimo-ma-veramente-minimo refrigerio dalla mist nebulizzata dello spettacolo delle fontane del Bellagio che fa sempre la sua porca figura!
Un veloce attraversamento di strada per rinfrescarsi e ristorarsi con soda e McNuggets da McDonald e poi ci infiliamo in mezzo alla ressa sul "pontile" di fronte a Treasure Island. In 15 anni niente e' cambiato (stranamente), sempre il solito casino e tutti schiacciati come sardine!
Per il ritorno al camper scegliamo di risalire lungo l'altro lato della strada e a meta' strada un provvidenziale taxi ci risparmia almeno tre quarti d'ora di passeggiata.
Riprendiamo l'RV e ci dirigiamo verso un Walmart segnalato dalle guide nella zona Est della citta' dove anche l'ultimo superstite si puo' finalmente abbandonare ad un ricostituente sonno.

Saturday, June 23, 2012

Bryce Canyon - Zion Canyons - Kolob Canyon - St. George

6/23
Pensavamo che la notte di Grand Canyon fosse stata la piu' fredda... ci sbagliavamo! Decisamente questa mattina si battevano le brocche a Bryce Canyon City. Mom, sostenuta dal suo telefonino farlocco, insisteva nel vedere un - davanti alla temperatura istantanea della minima (-1). The weather channel ottimisticamente, invece, ci lasciava intorno ai 7 gradi. Comunque un freddo porco che solo verso le 7, con il sole a scaldare il camper, ci lasciava un po' di tregua e ci faceva abbandonare maglione e calzini.
Colazia, un po' di ormai consueta manutenzione meccanica/idraulica e ci mettiamo per strada con destinazione Zion Canyons. L'ingresso al parco da Est prevede l'attraversamento di una lunga galleria buia, stretta e angusta (1.1 Miglia - 1700mt). Con le normali macchine si riesce a procedere contemporaneamente nei due sensi di marcia, con camper, grandi furgoni e pullman si puo' solo passare a senso alternato e viene applicata una soprattassa di passaggio di 15$ per foraggiare i rangers e gli ausiliari del traffico che si occupano di gestire il tutto.
Usciti dal tunnel - dello sbattimento - ci sembra di essere improvvisamente sbucati all'imbocco di una delle nostre tipiche valli Valdostane: grandi e stretti paretoni ai lati e il torrentello che scorre nella micro-piana del fondovalle. Big Papi non ci riesce a trovare alcuna differenza se non per il colore (rossastro) e la composizione delle rocce (non granito ma sabbia compressa).
Parcheggiamo a muzzo perche' sembrava che oggi si fossero mossi tutti quanti e prendiamo lo shuttle che ci porta fino in cima alla vallata (5 miglia) - il programma era, come ieri, arrivare in cima e farsi tutte le tappe/viewpoint a scendere. Il problema e' che non c'era moltissimo da vedere per strada. Ci siamo quindi fermati in cima e abbiamo tocciato caviglie e polpacci nel torrentello per rinfrescarci un cicinin.
Ritornati al fondo del Canyon con la navetta, ci siamo avventurati per un breve sentierino e abbiamo raggiunto il camper sotto il sole cocente del primissimo pomeriggio.
Con una sensazione latente di insoddisfazione decidiamo di fare rotta verso l'altro pezzo di parco a Nord Ovest di Zion; Kolob Canyon ci regala una prestazione appena al di sopra della sufficienza.
Nel precedente spostamento avevamo notato una imponente nuvola di fumo levarsi in lontananza all'orizzonte dalla zona di Hurricane,UT. Di ritorno da Kolob, scendendo sulla 15, scopriamo da mooooolto vicino l'entita' dell'incendio: una coltre di fumo il cui odore che si sentiva da miglia di distanza, 5 o 6 colline gia' completamente abbrustolite - non fumavano neanche piu' - un fronte ininterrotto di fuoco di circa 500 metri su altre due colline; lampeggianti, elicotteri e aerei Canadair a rovesciare impotenti cascate d'acqua. - No, mamma e papa', noi non siamo mai stati in pericolo, tranquilli!!!
Arriviamo al Walmart di St. George per le ultime spesucce della giornata e portiamo i bimbi a ristorarsi lo spirito in un Laser Mania downtown. Abbiamo scongelato la carnazza e quindi ci scappera' un altro BBQ per cena; molto piu' tardi pero' perche' ora fa ancora troppo caldo.
La giornata non e' ancora finita... e' possibile che ci sia ancora qualche variazione... intanto ci godiamo il freschetto del Laser Mania e proviamo a caricare qualche foto. Sono talmente tante che ci vorra' una vita.

Friday, June 22, 2012

Capitol Reef - Bryce Canyon

6/22
Come anticipato, ci risvegliamo stranamente tardi rispetto alla media e, fatta la colazione, proseguiamo in direzione sud la vera visita al parco che scopriamo prendere il nome Capitol da un'imponente formazione rocciosa chiara a forma di cupola e Reef da una serie di barriere di sabbia e roccia che si sviluppa poco prima dell'ingresso nel parco.
Ogni parco ha le sue peculiarita' e le sue diversita' e anche questo non poteva mancare regalandoci un altra oretta di affascinata ammirazione.
Ripercorrendo a ritroso la strada principale, puntiamo sulla nostra prossima destinazione che raggiungiamo dopo un lungo e per la maggior parte solitario viaggio attraverso pianure con vegetazione rigogliosa.
Raggiungiamo verso le 3 Bryce Canyon city, piccolo paesotto che si e' sviluppato in modo molto commerciale. La strada per il parco si impenna molto velocemente; decidiamo di andare direttamente fino alla fine dell'itinerario e scendere fermandoci ad ammirare il panorama di ciascuno dei 14 viewpoint. La cima del Parco e' a circa 3000 metri di altitudine e si sente - fiatone e cuore subito sotto pressione per ogni tentativo di abbozzare quattro passi su sentieri in salita!
Per ognuno dei viewpoint scattiamo qualche foto e socializziamo con alcuni altri turisti che hanno scelta la nostra stessa soluzione...
I punti piu' "caldi" sono Bryce Point e Inspiration Point; a Inspiration point e' rigorosamente consigliata la scarpinata a piedi fino al punto di osservazione piu' alto. I piu' atleticamente dotati possono poi seguire a piedi il sentiero che congiunge i due viewpoint... non e' il nostro caso!
Scendiamo a termine giro a Bryce Canyon City e dopo qualche spesuccia ci troviamo un posto nel parcheggione vicino ai negozietti dove rilassarci e trascorrere la notte!

Moab - Arches - Capitol Reef

6/21
Ci stropicciamo gli occhi credendo che l'esperienza vissuta la sera prima sia ancora un sogno. Tutto reale invece, insieme alla serenita' che questi luoghi stimolano.
Colazione con formula ormai collaudata, cazzeggio e cincischio senza fretta.
Un paio di attivita' di servizio tipo Laudry, che troviamo in centro a Moab, con tanto di WIFI e ci mettiamo in viaggio verso Arches.
Il parco e' ad alcune miglia verso nord di Moab. Si sale e ci si trova subito sulla sinistra la Park Avenue, un piccolo Canyon ribattezzato dalla famosa via di New York - che ricorda mooooolto vagamente! E' attraversato da un trail che si ricongiunge poi con la strada principale dopo poche centinaia di metri. L'avevamo gia' percorso circa 15 anni fa e lo saltiamo ritornando al camper. Troviamo poi il precario equilibrio di Balanced Rock e proseguendo le Windows. Piu' avanti il famoso Delicate Arch che ritroviamo sulle targhe delle auto dello Utah. Le meraviglie del parco terminano con il Devils Garden e gli altri due famosi archi: Skyline Arch e Landscape Arch il piu' lungo e famoso arco naturale al mondo.
Si riparte verso nord fino all'interstate 70 poi verso ovest poco oltre Green River e si ridiscende verso sud sulla 24 direzione Capitol Reef. Ancora alcune decine di miglia di deserto ipercolorato, poi quasi istantaneamente la strada devia a costeggiare un fiume e il panorama si rinverdisce di colpo. Ancora alcune decine di miglia ad ammirare le mille tonalita' e conformazioni delle rocce.
Il parco e' uno dei meno conosciuti e spesso sottovalutato ma offre emozioni uniche e diverse da tutti gli altri parchi visitati. Localmente si era stabilita e sviluppata una comunita' di pionieri mormoni, Fruita, che aveva costruito anche una scuola.
Decidiamo di passare serata e notte nel campground poco oltre il Visitor Center. La formula per il check-in e' particolare: Ti scegli una piazzola libera, ci piazzi il camper, vai vicino alla bacheca all'ingresso del camp, prendi una busta ci infili dentro 10$ e un foglio con i tuoi dati e la imbuchi in una cassetta. Fatto!
I bimbi finiscono a schizzi nel vicino ruscello e successivamente a dar da mangiare carote a due cavalli di un vicino allevamento tra lo scorrazzare felice di 4 daini.
Sono felici e c'e' pure animazione per la serata. Uno dei ranger del parco ci racconta per un'oretta le origini geologiche della regione con tanto di presentazione Powerpoint proiettata a schermo; segue osservazione di Marte e Saturno con tue telescopi predisposti da alcuni appassionati e un altra mezzoretta di lezione di astronomia!
Fantastica esperienza e termine della giornata con sonno ristoratore che incredibilmente si prolunga fino alle 7:30 ... un inedito!

Thursday, June 21, 2012

Teec Nos Pos - Four Corners - Cortez - Wilson Arch - Canyonlands Dead Horse Point & Island in the Sky - Moab

6/20
Un certo viavai di indigeni davanti al camper ci autorizza ad aprire gli occhi sperando che sia un buon giorno.
Il parcheggio del Trade Post (A) brulica di vita, di Dine' e di turisti che entrano a fare spesa o piu' semplicemente a pagare la benzina.
Il presagio della sera prima si manifesta in tutta la sua drammaticita'. La gomma anteriore destra del RV giace blandamente stravaccata per terra; automaticamente viene sdoganato il rosario di Santi, Cristi e Madonne che marinava latente da qualche ora nel profondo dei nostri cuori!
Vabeh! Sara' come cambiare la ruota di un'auto?!?! Balle! L'attrezzatura del RV e' carente su tutti i fronti, ma soprattutto manca la chiave a tubo adatta a staccare la backup tire dal culo del camper. Quella dei mozzi delle ruote fortunatamente c'e'.
Entro nel negozio racconto alla cassiera "Rugiada Indecente" la nostra "disgrazia" esagerando con il "Me misero, Me tapino" di Paperoniana memoria. Senza battere ciglio mi dice che la chiave che serve a me loro non che l'hanno; pero' si sposta nel retro bottega e ritorna poco dopo comunicandomi che Jay "Peto Tonante" si prendera' presto cura di me! Vengo subito assalito dal dubbio su come affrontare il mescalero scalzo che si presenta dopo 15 minuti buoni con un set di attrezzi.
Mi chiede ragguagli sulla situazione e - dopo aver risotterrato la vaselina di guerra - andiamo a sganciare la backup tire dal camper.
Tiro fuori da uno scomparto un piccolo crick palesemente inadeguato all'operazione di sollevamento di diverse tonnellate di RV e ricevo di ritorno un occhiata di biasimo che finisce la sua traiettoria verso il cielo, pardon, la cima del totem!
Si allontana ancora e ritorna con un crick iperprofessionale, da fare invidia a un'officina autorizzata Chrysler, che mi pianta... sapientemente sotto l'asse anteriore, sollevando con due-pompate-due il gigante automezzo.
Si aggiunge un terzo indiano, "Parola Abbondante", che mi ricorda i pensionati intenti a commentare i lavori di rifacimento della tubatura fognaria: valora aggiunto pari a zero, logorrea e pessimismo tendenti a +infinito!
Buttiamo giu' la ruota bucata e subito cominciano le speculazioni sulle cause di quel profondo squarcio lungo un piede sulla parte interna del copertone!
La ruota di scorta, fortunatamente gonfia al punto giusto, va su che e' un piacere. Mi ritrovo con quattro occhi che mi controllano mentre avvito nella sequenza giusta gli otto bulloni ferma ruota, aspettando a serrarli che il crick abbia depositato a terra il bisonte ferrato.
Ringraziiamo in mille modi e ci aggiungiamo una mancetta di 30$.
Riusciamo a ripartire per Four Corners (B) (8 Miglia nord) e raggiunto il posto ci troviamo ancora un inaspettata sorpresa. Vista dal satellite di Google, sembra una piattaforma di 3x3 metri per terra e a, distanza di qualche decina di metri tutto intorno, auto e camper ordinatamente parcheggiati.
Troviamo invece un recinto di bancarelle, fatto a portico, tutto intorno a una piattaforma di cemento con scalette, punti sopraelevati e panchine e una fila di 30 persone in coda per fare la foto in improbabili posizioni stile Twister sui quattro settori corrispondenti ai quattro stati confinanti di Colorado, Utah, Arizona e New Mexico.
Ci lasciamo alle spalle questa aberrazione geografica e facciamo rotta, fermandoci a fare una doccetta decente nella VIP lounge di un truck stop per strada (C), verso Cortez,CO (D).
Il reparto Tires del Walmart di Cortez ci sostituisce e ripara il pneumatico distrutto ma non ce lo monta - non sono autorizzati ad operare sugli RV. Cosi' lo attacchiamo sul retro e manteniamo sempre con la ruota di scorta come anteriore destra dopo aver fatto controllare la pressione di tutte. Ne approfittiamo per qualche spesuccia di carnazza da BBQ e per un footlong da Subway!
Riprendiamo il viaggio con destinazione Canyonlands National Park facendo breve tappa a Wilson Arch (E) - ~25 miglia a sud di page. Arriviamo al Dead Horse Point (F) per una prima vista mozzafiato della mesa attraversata dai Canyons. Proseguiamo poi per la Grand View di Island in The Sky di Canyonlands!!! AMAZING!!! A celebrare la giornata ci giriamo verso ovest ad osservare le meraviglie dell'ennesimo tramonto!
Ritorniamo quindi verso Moab fermandoci qualche miglio prima del centro abitato in un parcheggio di fronte a un Motel 6. Per festeggiare mettiamo due spanne di costine e un paio di bistecche ad abbrustolire sulla griglia per la gioia dei palati di grandi e piccini.
Devastati da tanta sfiga, fatica e meraviglia ci facciamo ospitare da Morfeo!
Amen!

Wednesday, June 20, 2012

Page - Antelope Canyon - Monument Valley - Four Corners

6/19
La notte trascorre un po' rumorosa a causa di altri camperisti e camionisti con generatore acceso.
Prima parte della mattinata spesa a fare un po' di manutenzione straordinaria al camper.
Qualche fusibile da sostituire, acqua del radiatore da rabboccare, olio del generatore da rabboccare (scoperta una perdita di olio nello stesso - damn!)
Fortunatamente il vicino Walmart di Page (A) aiuta con tutto il necessario.
Si parte per l'Antelope Canyon (B), una manciata di miglia verso est. Non rientra nell'elenco dei parchi visitabili con la card e ci chiedono 6$ a cranio per l'ingresso... ma non bastano perche' non si puo' fare a meno del tour organizzato dagli indiani locali che ti porta all'imboccatura del Canyon con i fuoristrada. Mentre aspettiamo in veranda si aggiunge alla comitiva anche un'altra famiglia di italiani. Il tragitto con le camionette dall'ingresso del parco al Canyon e' molto bumpy e le guide sembra facciano la gara a chi va piu' veloce e a chi arriva primo sul greto prosciugato e sabbioso di un antico fiume.
La nostra guida (Donna Indiana - Navaho/Dinee) si dimostra subito abile fotografa e molto ruvida e rigida di carattere e maniere. Vabeh! Prendiamo quello che c'e'!
La passeggiata nelle grotte anguste ci delizia con colori nella gradazione del rosso mattone mai visti prima e da spicchi di cielo ad illuminare le pareti delle caverne. L'aria e' molto polverosa per la sabbia ricca di magnesio; tutte le rocce, le volte e le pareti del Canyon sono formate di sabbia che l'acqua a' raggrumato e il tempo e la pressione consolidato. Sbuchiamo nuovamente alla luce del sole dall'altra parte del tunnel e ritorniamo all'imboccatura per la medesima strada. Amazing Experience!!!
Ci rimettiamo in viaggio direzione est verso la Monument Valley. Da Kayenta prendiamo in direzione nord e raggiungiamo la mesa con i famosi "Guanti" e gli altri "Monuments".
Vista quasi 15 anni fa, l'iniziale aspettativa si trasforma quasi subito in una velata malinconia e amarezza per come tutto lo scenario e' stato trasformato e reso piu' "commerciale". Nella mesa circolano auto e SUV che sembra quasi la tangenziale di Milano all'ora di punta - Esagerato! ... Si un pochino! Pero' la sensazione rimane e anche tutti i resort costruiti nei dintorni contribuiscono ad aumentare la sensazione.
Un'altra nota di curiosita'; sara' stata la luce o qualche altro magico effetto, ma rispetto a 15 anni fa tutto sembrava piu' grande e piu' vicino! Comunque - tappandosi un cicinin il naso - l'esperienza e' stata comunque appagante anche e soprattutto per i Bambini.
Ci rimettiamo in viaggio ripercorrendo a ritroso la strada fino a Kayenta dove facciamo benzina e ci accorgiamo che la ruota anteriore destra del camper e' floscia-moscia. Ridiamo una gonfiata incrociando le dita e ci rimettiamo in viaggio alla volta di Four Corners (D). Ennesima scorpacciata di deserto e a 40/50 miglia dall'arrivo comincia a sentirsi una strana vibrazione al volante del camper. Ahia! Si procede anche perche' non abbiamo scelta. A conferma dell'infausto presagio, pero', arrivando al Four Corners alle 8:03p, ci troviamo una squaw al volante del suo Truck a bloccare l'ingresso al monumento e con dito puntato alle nostre spalle ci fa capire che: "It's too late" e ci dobbiamo rimettere in strada per ritornare Teec Nos Pos e cercarci un posto dove passare la notte.
Troviamo inaspettatamente una piacevole accoglienza e alla nostra richiesta di passare la notte nel parcheggio del Trade Post locale riceviamo una "Siete i Benvenuti" risposta!
Si va a nanna con un po di delusione/preoccupazione...

Tuesday, June 19, 2012

Grand Canyon - Page - Glenn Canyon - Lake Powell

6/18
Che freddo! La notte a Tusayan (A) credo sia stata la piu' fredda. Credo intorno ai 4 gradi o giu' di li'! Brrrr!
Metre raccogliamo idee e opzioni per la giornata, finalmente il sole comincia a scaldare il camper e si puo' azzardare l'uscita.
Sorpresa: ci troviamo 4 alci che gironzolano libere nel campground brucando cibo dai cespugli circostanti incuranti del crescente drappello di campeggiatori che accorre con macchine fotografiche e telecamere.
I bimbi hanno gli occhi spalancati dalla sorpresa e riescono ad avvicinarsi a qualche metro da loro.
Ci prepariamo velocemente e ci infiliamo dentro l'IMAX di Tusayan per assistere alla proiezione di un documentario della National Geographic che racconta il Gran Canyon. L'IMAX e' una particolare tecnica di videoregistrazione e riproduzione su uno schermo ampio e molto vicino agli spettatori. L'esperienza e' molto immersiva e le riprese ti portano praticamente dentro al Canyon come se fossi su un elicottero. Purtroppo, forse a causa di un problema tecnico, il video e l'audio non sono sincronizzati (circa un secondo di differenza) compromettendo un po' - ma non eccessivamente - l'esperienza. Lo facciamo notare in uscita allo staff del IMAX che prontamente raccoglie la nostra segnalazione e si offre di 1) Regalarci il DVD del film che abbiamo appena visto o 2) Rimborsarci il biglietto. Accettiamo il rimborso anche perche' il DVD non avrebbe avuto la stessa resa dell'IMAX sul TV.
Sparecchiamo la nostra piazzola del campground e ci riportiamo sulla South Rim (B) per un nuovo Grand Canyon con la luce proveniente dalla parte opposta a quella del pomeriggio precedente. Risultato: una nuova esperienza estetica inedita e una secondaria consapevolezza che: "Al Grand Canyon, ogni giorno, passa tutto-ma-proprio-tutto il mondo!
Riprendiamo lo spostamento verso la nostra prossima destinazione seguendo la rim per una nuova scenografia ad ogni curva, saltando le view intermedie e fermandoci sull'ultimo punto panoramico (Desert View) prima che la strada ritorni verso l'interno e discenda gradualmente regalandoci ancora un altro voltafaccia paesaggistico Foresta/Collina -> Deserto/Pianura. Personalmente ho trovato Desert View molto piu' affascinante rispetto alle canoniche e inflazionate Mather Point e dintorni.
Ancora scorpacciata di deserto nella tappa di avvicinamento a Page (C) e arrivo al Visitor Information Center (D) per una visita con l'ultimo tour della giornata alla Diga sul Lake Powell.
Si ritorna aggirando Page e raggiungendo Antelope Point (E) dove abbiamo fatto il bagno nel Lake Powell in una spiaggetta improvvisata.
Dopo la rinfrescata ci spostiamo verso Horseshoe Bend (F) dove il fiume Colorado ha scavato un imponente ansa mozzafiato a forma di ferro di cavallo. Ci si arriva a piedi (20 min di cammino) dal parcheggio in terra battuta superando una prima duna di sabbia e discendendo poi sempre su un sentiero sabbioso fino al bordo del Canyon. Ci godiamo il meritato tramonto a forza di fotografie e ritorniamo al parcheggio dove ci scappa il primo Barbecue/Tailgate itinerante della vacanza terminando la cena nel silenzio assordante di quel luogo ormai deserto.
Ci spostiamo quindi al parcheggio del Walmart di Page dove, con estrema cortesia e disponibilita', la Manager on Duty ci autorizza a trascorrere la notte.

Monday, June 18, 2012

Sunset Crater - Wupatki - Walnut Canyon - Grand Canyon

6/17
Ci risvegliamo nel parcheggio del centro commerciale (A)... senza piu' un rene e con una scritta fatta col rossetto sullo specchio del bagno - Uhm... no, questa e' un altra storia!
Prima notte - freschina - di camper superata senza particolari problemi, a parte il fatto che ci si sveglia alle prime luci dell'alba e ai primi calori del sole.
Colazione canonica e partenza con calma; tappa al vicino Home Depot a cercare qualche accessorio di prima necessita' per l'RV e un improbabile duplicato di una chiave della porticina laterale che nel frattempo si era spezzata (Non trovato - ma pazienza perche' abbiamo altre opzioni)
Gia' che ci siamo, ci regaliamo un piccolo ed economico Barbeque Grill a gas che speriamo di usare il prima possibile.
Lasciamo Page e ci dirigiamo verso la prima tappa della giornata: Sunset Crater (B).
La caratteristica dei parchi qui e' che sono dilatati mediamente su decine se non centinaia di miglia; c'e' la principale attrazione, in se, ma se anche non ci fosse, l'80% delle volte potrebbe essere sufficiente l'itinerario per arrivarci e i panorami che si vedono.
In questo caso, ci ritroviamo a gironzolare tra declivi collineggianti in mezzo ai residui di un'antica eruzione vulcanica; la foresta si alterna a nere e lunari colate di lava vulcanica piu' o meno grezza.
Le pendici del cratere principale sono costellate di strani cespugli chiari che ricordano per forma e dimensione tante piccole pecorelle.
Insomma un benvenuto in pieno stile USA con il trionfo della natura e quattro occhi troppo piccoli per ammirarla in tutto il suo splendore.
Nell'ultimo tratto del Sunset Crater, il panorama si schiaccia permettendo all'orizzonte di allargarsi e fare spazio alle prime tracce di uno dei deserti dell'Arizona.
Nell'ampia pianura si cominciano a vedere in lontananza le spaccature di antichi Canyon e dopo qualche decina di miglia si arriva alle rovine disabitate (B) di un piccolo villaggio degli indiani Wupatki; un guardia parco a presidio del luogo ne traccia l'origine storica e risponde alle domande di turisti.
Chiudiamo l'anello di strada iniziato la mattina e facciamo ritorno in direzione Page per scendere verso Sud-Ovest al Walnut Canyon (D) dove eravamo stati rimbalzati il pomeriggio precedente.
Il parco si sviluppa intorno a un trail ad anello da fare a piedi in circa 40 minuti con un dislivello notevole; in discesa il primo tratto, abbastanza pianeggiante la parte centrale, che ci porta a visitare l'antico villaggio di indiani abbarbicato alle pareti del Canyon, e i finali 185 feet di scalini e rampette che ci riportano sulla cima.
La fatica e' stata direttamente proporzionale alla soddisfazione e ci rimettiamo in viaggio verso il Grand Canyon, ultima tappa della giornata. Nel tragitto ci fermiamo a fare spesa veloce al Walmart (E) di strada e, appena parcheggiato il camper ci imbattiamo in un ciclista tedesco sudato e trafelato in palese difficolta'. Ci spiega di essere un partecipante della www.raceacrossamerica.org, annuale gara in bicicletta coast-to-coast, e di avere perso il suo gruppo.
Aveva un appuntamento con il suo gruppo ad un preciso Walmart ma, apparentemente, ce ne sono troppi e lui si e' recato in quello sbagliato. Non ha cellulare ne' denaro con se' e ci chiede gentilmente di fare una chiamata per rimettersi in contatto con il suo gruppo. Lo spirito del buon samaritano prevale sull'iniziale diffidenza e oltre a farlo chiamare gli offriamo anche una bottiglia di acqua rinfrescante dalla vicina macchinetta e lo salutiamo, finalmente sollevato per essersi riuscito ad accordare con il suo team per il recupero.
Tappa successiva ad un Little America (F), stop point per camionisti che ha delle docce talmente pulite e accessoriate da fare invidia, anche per dimensioni, al nostro stesso bagno di casa. Sono tanti locali numerati che ci permettono una rinfrescante doccia da Pascia' ($10+$10 maschietti e femminucce)
Si riparte verso il GC (G) dove arriviamo in tempo per assistere al tramonto dal Mather Point e scattare qualche foto - i bimbi quasi non credono ai loro occhi di fronte a tale imponenza e spettacolarita'.
Riscendiamo verso Tusayan (H) (6 miglia a sud) e parcheggiamo l'RV in un campeggio dove trascorriamo la notte - molto fredda!!! - al termine di una veloce cena da McDonald.

Saturday, June 16, 2012

Kenosha - Phoenix - Flagstaff

Log: 6/16 8:05a MST
6/15
Partiti verso le 16:30 da Kenosha.
40' di strada e parcheggio Jeep al Long Term SuperSaver ($6/dy alla fine la soluzione piu' economica sulle due settimane contando tutti e 4)
Shuttle prontissimo per l'aeroporto (5').
Cazzeggio in giro per l'aeroporto, negozietti e spostamento verso il gate.
Partenza in orario alle 9:20p per Phoenix
Arrivo a Phoenix intorno a mezzanotte (circa 30' di ritardo causa maltempo in volo da aggirare)
Un momento di iniziale confusione sui fusi orari... poi spiegato l'arcano: in questa zona e a queste latitudini non hanno applicato l'ora Legale; quindi Mountains Timezone senza DST.
Poca folla, ovviamente, taxi a disposizione (15$ min fare), arrivo in hotel verso la mezza e meritato riposo.
Holiday Inn Phoenix Airport North (notte gratis con i punti accumulati in sei mesi di Candlewood Suites) 
6/16
Notte tranquilla, un po' rumoroso il climatizzatore, ma sveglia con i bimbi carichi e in trepidante attesa di finire a puccio nella piscina (da cui sto scrivendo il diario di bordo).
Questo e' l'iniziale itinerario pianificato per oggi... ma, essendo una famiglia dinamica e flessibile, immagino sicuramente qualche variazione a fine giornata:
 

Log: 6/17 11:18p MST
Infatti qualche cambiamento c'e' stato e la tappa finale e' stata:
Puntualissimo l'omino del Camper ci e' venuto a prendere all'hotel (A). Un personaggio simpatico e chiaccherone che ci ha raccontato di come 1/4 della popolazione di Phoenix sia costituito da Illegal Aliens (mi ricordava tanto un italico padano con la convergenza mascellare da rimettere in sesto)
Ci ha portato in una zona periferica di Phoenix (B) dove erano custoditi i camper. A qualche metro dall'ingresso del deposito un agglomerato di Messicani di ogni eta', sesso e abbigliamento si scambiavano mercanzia di varia natura e provenienza. La sua compagna aveva gia' preparato il nostro RV e l'omino regalava istruzioni dettagliate sulla sua operativita' (del camper, non della compagna - non imparero' mai!)
Finiti gli incartamenti Big Papi si mette alla guida del bestione e dopo qualche centinaio di yards ci fermiamo a fare la spesa al Fry's.
Ripartiamo abbastanza tardi in mattinata, circa le 11a e arriviamo nel primo pomeriggio al Montezuma Castle di Camp Verde (C) - facciamo il Pass Famiglia a 80$ che ci consentira' l'ingresso a numerosi parchi del nostro tour senza piu' fee di ingresso; visita alle rovine di un antica citta' indiana arroccata sulla parete a strapiombo di una  collina in roccia.
Ripartiamo alla volta di Sedona (D) - abbandonando l'autostrada - con panorami e colori estremamente piacevoli; il paesaggio da desertico e pianeggiante cambia in verdeggiante e collinoso.
Pranzo da Subway. Ricongiungiamo l'autostrada poco piu' a nord e andiamo verso Walnut Canyon National Monument (E) a sud ovest di Flagstaff.
Riceviamo una piccola delusione perche' il parco - anzi la maggior parte dei parchi scopriamo - chiude alle 5.
Non ci resta che una passeggiatina ristoratrice al Flagstaff Mall & The Marketplace e ci accampiamo nel parcheggio circostante.
Cena a base di insalatona e nanna ristoratrice.

Thursday, June 14, 2012

Preparativi

Henry Miller disse:
One’s destination is never a place, but rather a new way of looking at things.
Nulla di più vero!
Stiamo preparando un viaggio che io e Big Papi abbiamo già fatto tanti anni fa. Ma questa volta partiamo con una nuova predisposizione e siamo più emozionati perché questa volta avremo nuovi occhi per osservare ciò che incontreremo lungo il percorso. Questa volta avremo occhi di genitori, occhi di persone più mature e attente. Innamorate ancora di più di questa terra!

Wednesday, June 13, 2012

Milwaukee Brewers: Birrai o... Birraioli?!


Ma secondo voi... potevamo mancare?!?!?!?!?


Tuesday, June 12, 2012

Last day of school

Torno sempre un po' bambina l'ultimo giorno di scuola. Sento dentro quell'eccitazione che percepivo allora, quando ero ancora dietro i banchi di scuola, e mi emoziono. E poi alla fine della giornata... crollo esausta! Mah!
Oggi a scuola di mia figlia TUTTI gli alunni, abili e disabili, hanno fatto una bella camminata intorno alla scuola con il Preside in testa a tutti. In ordine di grado, dal 5° grado fino al kindergarten!


in primo piano il giardino preparato dai bambini


E poi tutti in palestra per salutare i bambini del 5° grado, gli insegnanti che l'anno prossimo non saranno più in questa scuola e il bidello che va in pensione.

Dentro di me, nel mio cuore, ho fatto un super applauso ai miei due figli che hanno fatto qualcosa di grandioso quest'anno: non solo hanno imparato argomenti nuovi, ma hanno imparato tutto in una lingua straniera, hanno imparato una nuova cultura, un nuovo modo di vivere; hanno dovuto imparare un nuovo metodo di lavoro, un nuovo sistema di svolgimento della routine scolastica. Tutto completamente nuovo. Hanno dovuto salutare i loro amici in Italia e inserirsi in una nuova cerchia di amicizie. Hanno pianto, hanno lottato, hanno riso, hanno temuto di non farcela a volte. Ma alla fine... eccoli: cresciuti non solo di statura, ma anche di cultura! Si sono arricchiti di una nuova meravigliosa esperienza. E non è poco. E non è da tutti farcela e in così poco tempo. Tutto mantenendo alto il rispetto per sé stessi, per il loro paese d'origine e per il paese che li sta ospitando.
Possono camminare a testa alta perché non siamo solo noi genitori ad essere fieri e orgogliosi di ciò che hanno fatto, ma ci sono altre persone, che io so, che sono orgogliose di quello che hanno fatto.

E ora... lascio spazio alle lacrime di mamma orgogliosa...

Wednesday, June 6, 2012

Volunteeer Appreciation Dinner

Lunedì in Italia, precisamente nella ex scuola primaria dei miei figli, quella IN cui e PER cui ho dato anima e corpo (l'anima a dire il vero ancora la dò!), ha fatto la sua bella apparizione questa targa accanto alla biblioteca didattica:


Martedì da quest'altra parte dell'Oceano, forse per un problema di fusi orari... , succedeva questo:


Due modi diversi per dire la stessa cosa: GRAZIE!
Sinceramente? Avrei voluto tanto essere presente ad ENTRAMBE le forme di ringraziamento, ma non avendo il dono dell'ubiquità e non avendo sotto mano il teletrasporto, ho dovuto scegliere... con un "friscicore al core" ho optato per la seconda forma di ringraziamento ma chi era presente alla prima, quella in Italia, sa bene che c'ero anche io... invisibile ma c'ero!

L'invito era esteso alle famiglie. C'era il pollo fritto che ho mangiato per la prima volta: BUONO! Poi la pasta... vabbe'. Poi c'era un tavolo "healthy": verdure varie accompagnate da salse e patatine... E poi il tavolo dei dolci e delle bevande.
Il tutto piacevolmente servito da insegnanti e vari addetti scolastici. E noi volontari ci siamo goduti una piacevole cena in compagnia di tanta gente, accompagnati dai grandi sorrisi del Principal, dai suoi discorsi e dalle chiacchiere di altri genitori.

I tavoli erano coperti con carta rossa e decorati con queste dolci macchinine (che ho portato via!!!)

Pollo fritto, pasta e pane

La mia ragazzina...

I miei due uomini (quello di profilo a destra è un altro papà!)
Il sole fuori rendeva l'atmosfera ancora più calda e accogliente.
Comunque, come continuo a sostenere, se non c'è una buona colla, gli oggetti non si attaccano: la colla in questo caso sono ottimi insegnanti e un preside lodevole, gli oggetti sono i genitori disponibili. E questo vale qui come in Italia dove ho trovato ottime colle... non tutte ma quelle non buone non le considero!!!

Dà molta soddisfazione lavorare intorno al mondo dei bambini!

Tuesday, June 5, 2012

Outta Sight Kite Flight (aquiloni a perdita d'occhio)

Da 11 anni a Kenosha c'è una piacevolissima iniziativa: uno spettacolo di aquiloni. E lo spettacolo, tempo permettendo, è assicurato! Il vento qui è una garanzia, il sole è una speranza!
L'anno scorso so che pioveva ma quest'anno, per noi, c'era un bel sole (la nostra pelle diventata color pomodoro maturo ne è una dimostrazione!) il vento non era forte ma sufficiente a garantirci lo spettacolo.

Le nuvole fanno parte della coreografia
Funziona così: al Kennedy Park si sono ritrovati a centinaia, adulti e bambini... e adulti con la scusa di accompagnare bambini... !!!


Ovviamente, come OGNI rappresentazione che si svolge negli USA, il tutto va preceduto dall'Inno Nazionale cantato guardando la bandiera. Qui non c'era bandiera... c'era un meraviglioso aquilone a stelle e strisce che volava a ritmo di musica e si è fermato con un inchino.  
L'Aquilone Nazionale

Al via dello speaker tutti hanno alzato in volo i loro aquiloni, da vere e proprie opere d'arte, al semplice aquilone comprato al supermercato...

Ecco il nostro AQUILone...

...librarsi leggero nel cielo

E come ogni degna rappresentazione domenicale americana è finita SULLA GRIGLIA !!!