...per un cimitero!
Perche' si decide di portare due bimbi a fare quattro passi in un "Memorial Park"?
Come in Italia, gli scherzi del destino hanno voluto che anche a Kenosha prendessimo residenza a qualche centinaio di metri da un cimitero. Mah ... chi riesce a leggere qualche risvolto sovrannaturale non esiti a contattarci.
Qualche membro della famiglia, che a casa non si dimostrava particolarmente disturbato dal panorama, cominciava a dare cenni di inquietudine... leggi: "Papi, mi fai compa per addormentarmi"; "Papi, non riesco a dormire"; quattordici luci accese contemporaneamente nella cameretta a partire dall'imbrunire... Complice, probabilmente, un po' di disattenzione televisiva in fascia protetta!
I "Memorial Parks" qui non sono proprio come i nostri Campisanti; generalmente non hanno recinti, il colore dominante e' il verde, la maggior parte delle lapidi e' estremamente discreta e spesso si riduce a una placca orizzontale fissata nel terreno con una sobria croce o una vistosa corona votiva attaccate a un paletto. Sono percorsi da spaziosi sentieri, ma piu' frequentemente da stradine asfaltate che consentono ai visitatori di arrivare in prossimita dei cari estinti in piacevole compagnia di idrocarburi e senza fare troppa... (fill in the blanks!) ... che novita'!!!
Sono costellati di grossi alberi su cui saltellano e si arrampicano scoiattoli a decine. Raccontano di profonde unioni familiari; spesso sulle singole placche sono accoppiati marito e moglie con anche la data del matrimonio e due anelli intrecciati. Raccontano orgoglio militare di persone che spesso hanno dato la loro vita devoti alla propria patria senza pero' sempre capire il vero significato di quello che stavano facendo. Crescono periodicamente di monumenti dedicati a particolari eventi che hanno segnato la storia di questa nazione, (11 Settembre - in primis).
L'atmosfera e' estremamente rilassante, non grave come nei nostri cimiteri, i bimbi fanno domande sul significato di alcune incisioni sulle placche, disegni, date e richiami storici, messaggi lasciati per i posteri, interrogativi sul perche' alcune tombe sono fatte a forma di piccola panchina; piu' si passeggia, piu' il loro animo appare disteso e li vedi saltellare sereni facendo molta attenzione a non "disturbare" passando troppo vicini alle corone e alle croci.
Fra il serio e il faceto provi ad accostare la vivace immagine degli scoiattoli allo spirito libero di chi non c'e' piu', ricevendo di ritorno occhiate a cui mancano solo le parole: "Si, Si, Pa... ma cosa ci stai raccondando?!?! ... Se ci credi tu!!!"... Tutto quello che serve a sdrammatizzare, tranquillizzare e rassicurare ... e sembra funzionare.
Le storie di cimiteri indiani con zombie dall'andatura caracollante, che si presentano in fondo al letto a tirare i piedi dei bimbi birichini, lasciano spazio a una frizzante ma non frettolosa voglia di ritornare a casa per raccontare l'esperienza alla mamma; il tutto condito da un principio di appetitoso languorino che un'oretta di passeggiata all'aperto, in una domenica mattina che sembra meta' marzo, ha stuzzicato!
Ovviamente non potevano mancare le solite curiosota' che ormai sembrano costellare ogni risvolto e ogni piega di questo multipopolo:
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