Ore 3.35pm.
Io e mia figlia, comodamente sedute in macchina, ci apprestiamo ad attendere l'uscita del figlio dalla scuola. Si chiacchiera, si gioca col telefono... tutto regolare come ogni giorno. Quando il telefono vibra e suona. Sul display c'è il nome della scuola del figlio... uff... il solito messaggio registrato che avviserà che domani i ragazzi saranno a casa... ma già lo so.
Rispondo.
"Renata?"
ops... allora è personale questo messaggio...
"Yes! It's me!"
"Hi! I'm Mrs XXX. Probably Stefano had a misunderstanding but the policeman ask me to call you!"
Alla parola "policeman" sono diventata viola e ho sgranato gli occhi tanto che la figlia accanto a me ha urlato "CHE SUCCEDE?" il mio sguardo doveva essere spaventato.
"OK Mrs. XXX. I'm just outside the school. May I come in?" "Yes, of course"
Carl Lewis non avrebbe saputo far di meglio e forse nemmeno Ben Johnson.
Arrivata col fiatone e preoccupata mio figlio mi aspettava su una sedia e mi racconta l'accaduto: quel giorno doveva mangiare in mensa; si è caricato il vassoio delle vivande a disposizione e ha presentato la tessera per pagare quando gli viene detto che non aveva soldi a sufficienza, che doveva recarsi dalla Lady al banco e chiedere un "prestito" che la mamma avrebbe poi risarcito. Il ragazzo, per un problema linguistico, non ha capito. Ha preso il suo vassoio ed è andato a sedersi. La policeman, sempre in agguato, ha interpretato il gesto come un "non mi interessa e non pago". Allora si è avvicinata al ragazzo per spiegare che doveva andare a pagare. E' quindi stata chiamata l'insegnante la quale ha spiegato che il ragazzo è italiano e che probabilmente non ha capito. La policeman ha quindi sollecitato l'insegnante perché mi si avvisasse dell'accaduto.
L'insegnante ha preferito aspettare che si avvicinasse l'ora dell'uscita per chiamare. Mi è stato spiegato che bisogna sempre tener d'occhio l'importo a disposizione per i pasti perché al secondo richiamo verrà notificato direttamente alla centrale... OMG!
D'ORA IN POI OCCHI FISSI SUL BALANCE DELLA MENSA!!!
Ne ho comunque approfittato per farmi una chiacchierata con l'insegnante e per sentirmi dire quanto il ragazzo è amato da tutti, è educato, è sorridente, partecipa attivamente, ecc ecc ecc.
Tutto è bene quel che finisce bene. Mio figlio non rimarrà più senza soldi per i pasti!!!
mi hai fatto venire in mente che devo controllare il balance di Matteo ....
ReplyDeletestai facendo anche un servizio pubblico con il tuo blog!
A quest'ora mio figlio sarebbe già stato obbligato ai lavori socialmente utile visto che ogni tanto mi sfugge che c'è la mensa da pagare!
Gianna
Caspita! Che rigidità!
ReplyDeleteLe mie figlie vanno a una scuola piuttosto familiare, se non hanno i soldi per pagare il pranzo glieli dà la maestra o la direttrice, per fortuna non mi devo preoccupare per queste cose se no mi verrebbe l'ansia!