Da qualche tempo Doris con i gestori del sito www.voglioviverecosi.com (anche questo fra i miei favoriti), sta girando un serial web (se si chiama così): sono piccoli video di 3-5 minuti che rappresentano una "expat". Lei, Doris appunto, ha provato a vivere a Barcellona, e poi ora è a Londra. Potete seguire la serie a questo link: VOGLIO VIVERE COSI' WORLD.
La seguo. Ovviamente ci sono alcune cose che stonano alle corde di chi sta affrontando o ha affrontato la vita di expat:
- tutti questi incontri "casuali" con italiani, certo forse a Barcellona o a Londra è così, non so, ma provare ad andare in cittadine meno conosciute potrebbe rendere meglio l'idea;
- muoversi in taxi non è una consuetudine di chi si trasferisce in una cittadina nuova: devi prendere confidenza prima possibile con la routine e girarla in macchina;
- fare l'expat significa cercare casa, scuola per i figli, andare a fare la spesa, fare i contratti per il gas, la luce, il riscaldamento... insomma, la routine. Girare per locali e negozi, andare a cena da amici... eh MAGARI!!!
Affrontare un nuovo paese, nuove culture, nuove abitudini, nuova lingua, nuove regole e leggi... insomma, è un po' un RISCOPRIRE se stessi. Rimettersi in gioco. Rinascere una seconda volta. E poi devi imparare ad adattarti al paese in cui vivi cercando di rispettare i loro spazi, il loro mondo, i loro costumi... Questo significa anche trovare porte chiuse, o porte che ti si chiudono in faccia. Perché il fatto che noi siamo italiani, non significa che possiamo continuare con i nostri "usi e costumi" ovunque. Eh no! Non funziona così. E così, il consiglio, è quello di prendersi un periodo di tempo per tastare il terreno, imparare a vivere nel nuovo mo(n)do e poi, pian pianino, farlo anche tuo, entrare a farne parte. Senza essere invadente. Con delicatezza. Può capitare che trovi qualcuno che ti aiuta, come è successo a noi. Ma non sempre. E comunque non può aiutarti in tutto. E allora devi arrangiarti con le tue sole forze (e con l'aiuto preziosissimo di internet).
Ci sono momenti in cui vorresti mollare. Ti chiedi se ne vale davvero la pena.
E non è necessario andare dallo psicologo. Basta la volontà di voler davvero andare avanti, di volerti mettere alla prova.
Non tutti ci riescono. Non tutti sopportano questi cambiamenti. E allora mollano e tornano a casa. Ma non devono sentirsi dei falliti. Almeno ci hanno provato.
E' che è davvero molto difficile. Ci vuole coraggio. Tanto. L'ideale sarebbe NON ANDARE DA SOLI perché se si ha qualcuno ci si fa forza a vicenda e nei momenti di sconforto, l'altro è lì a sostenerti.
Poi arriva il momento in cui la fase di adattamento è passata e il nuovo mondo diventa tuo, e tu diventi parte di esso. A quel punto tutto diventa più facile, non facile ma un po' di più!
UN PASSO ALLA VOLTA!
Sono assolutamente d'accordo con quello che dici...e aggiungo che a volte la rinascita è una bella opportunità che non tutti hanno nella vita!
ReplyDeleteVerissimo: è una grande opportunità!
DeleteLo dicevo poche ore fa Renata... E lo ripeto... Ti stimo.
ReplyDeleteGrazie ancora!
DeleteBello questo post, sicuramente scritto da chi vive una vita reale, fatta, come dici, di routine e normalità, e proprio per questo difficile, se ci si appresta a farla in un altro posto che non sia quello di nascita.
ReplyDeleteInoltre con tutte le (cattive) abitudini italiane (ovviamente non non nel tuo caso!) bisogna necessariamente risettarsi e ricominciare da nuovo e la sfida è proprio questa, rifare un percorso banale ma essenziale per inserirsi appieno nella nuova comunità e la volontà aiuta in questa nuova vita da expact.
Inutile dirti che chi ti segue in questa tua nuova vita, attraverso questo blog meraviglioso, ha una sconfinata stima per te e la family.
M.
Mary, come al solito il tuo apprezzamento mi commuove.
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ReplyDeleteGià, hai assolutamente ragione...
ReplyDeleteAvevi scritto un'altra cosa molto utile, per coloro che volevano intraprendere questo percorso, questa avventura.
Mi pare si intitolasse "Trasferirsi negli Usa con famiglia".
Un abbraccio...
d.
Assolutamente vero! E più ti allontani dall'Italia, più è difficile mantenere gli "usi e costumi"... e poi si tende sempre ad integrarsi nel posto dove sei! E tu aiuti tantissimo, con il tuo blog, a capire quanto sia bello vivere in un altro "mondo", ma anche quanto sia difficile!!
ReplyDeleteUn bacione,
Lorena
Renata, hai reso moooolto bene l'idea: il lato pratico del vivere in un altro paese.
ReplyDeleteFinalmente un italiana che essendo all'estero non dichiara di aver trovato il paradiso. Sicuramente ci sono molti aspetti positivi a vivere negli USA, però è realistico descrivere anche l' adattamento che sempre è necessario quando una persona /famiglia fa una scelta così radicale.
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