Thursday, July 1, 2021

E sono passati dieci anni...

Era il 27 Giugno 2011 quando siamo arrivati qui.

Qui potete andare a sbirciare i nostri primi giorni dell'arrivo a Kenosha.

Se ci ripenso ora mi vengono i brividi. Se potessi guardare ora i nostri volti di allora, vedrei volti smarriti e occhi sognanti. Quante cose dovevamo ancora capire e imparare, del nuovo mondo circostante e di noi stessi.

Ricordo ancora mia figlia che, arrivando in una spiaggia davanti al Lake Michigan, ha urlato "CHE UAO!!!"

E non posso fare a meno di pensare agli amici che sono venuti a trovarci e con cui abbiamo condiviso luoghi e momenti importanti della nostra vita.

Mi passano davanti le immagini dei tanti momenti, il nostro primo "4th of July", l'hotel che ci ha ospitati per sei mesi, il primo Halloween, le scuole, le partite di baseball, il nostro matrimonio, i tanti viaggi da sogno che abbiamo potuto fare, l'orgoglio dei piccoli e grandi passi quotidiani. 


Nel frattempo i nostri figli hanno concluso le scuole dell'obbligo e ora sono al college. 
Nel frattempo io ho trovato lavoro e cambiato un paio di volte.
Nel frattempo abbiamo allargato, e di molto, i nostri orizzonti.

 
Ma soprattutto, nel frattempo, a dieci anni esatti da quel giorno, siamo diventati American Citizens!

Non è stata una cerimonia commovente e solenne come quella a cui avevo assistito nel 2014 e di cui avevo scritto QUI. In tempi di COVID tutto è stato modificato: niente pubblico, scaglioni di piccoli gruppi in una saletta, e niente cerimonia con discorso.

Ma fatemi raccontare gli eventi.

Fra il 7 e l'11 Giugno siamo stati convocati per l'interview. Per l'interview è necessario studiare un po' di storia, di geografia, di politica. Ma la fanno facile: ci sono 100 domande con le relative risposte da studiare. Durante l'interview verranno prese a caso 10 di quelle domande e bisogna rispondere correttamente ad almeno 6. Insomma, basta la sufficienza. Poi fanno fare un test orale e scritto: bisogna leggere una frase da un foglio o da un tablet e poi bisogna scrivere una frase che viene dettata. 
Infine ci sono le domande di eleggibilità.

Le domande che sono state fatte a me erano:
The Governor of your state
The political party of the President now
The first president
When is the last day you can send in federal income tax forms
Why the flag has 13 stripes
What happened at the Constitutional Convention

Avendo risposto correttamente già alle prime 6, non me ne fecero altre.

Terminata l'interview, qualche giorno dopo ci hanno comunicato la data della cerimonia di giuramento, che era appunto oggi, 1° Luglio 2021. Nel frattempo siamo andati in vacanza.
A tutti e quattro è stato dato l'appuntamento per lo stesso giorno (non è stato così per l'interview), ma ad orari diversi: prima la figlia, poi i genitori, per ultimo il figlio. Non si poteva entrare tutti insieme, non si poteva entrare più di 15 minuti prima dell'orario riportato. Quindi, quando è entrata la figlia noi siamo rimasti fuori ad aspettare. La ragazza si è presentata dalla tipa che raccoglieva i documenti e ha detto, "Oh senti, di fuori c'è la mia famiglia, hanno tutti l'appuntamento oggi ma ad orari diversi. Non è che possiamo farlo tutti insieme?". Dopo pochissimo la figlia ci manda un whatsapp "Venite!"

E' stato un momento buffo perché mentre stavamo entrando, davanti a noi è entrata anche una signora, anche lei lì per lo stesso motivo, e stava dicendo alle guardie che era lì per il giuramento. La guardia vede noi tre dietro e, ignorando la signora, dice, "Voi siete la famiglia? Entrate pure".
Arrivati dalla signora dei documenti, anche lei ci dice, "Voi siete la famiglia?". Eravamo ormai noti come la famiglia! (l'accento siculo qui è scattato d'obbligo!)

Ed eccola qui LA FAMIGLIA subito dopo la cerimonia.





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Un breve addendum da Big Papi traendo spunto dal commento di Paolo in cronologia:

Discutevamo l'altra sera a cena proprio della dicotomia nell'ultimo paragrafo del tuo [di Paolo] commento ... (Premessa: sono rimasto un po' stupito dalla connotazione molto piu' formale che romantica della nostra cerimonia, rispetto alla vostra)

La "cittadinanza" non ci e' cascata addosso automaticamente e istantaneamente quando un certificato di nascita e' stato appiccicato a un aleatorio aggregato biologico.

Apprezzavo l'idea che il processo che abbiamo attraversato - in termini di contesto decisionale, prolungata, sfibrante, burocratica, imbarazzante, costosa, costantemente scrutinata/monitorata, e dolorosa gestazione - ci abbia onorato di un'etichetta quasi di "Certified Citizens" o "CitizensPlus" riavvicinandoci un po' all'esperienza di chi, circa 500 anni fa, ha preso su baracca, burattini e il pesante fardello di emozionale rinuncia/privazione e ha deciso di rimettere in discussione se stesso e la propria famiglia.

Come ha evidenziato il vostro Giudice, l'America e' indubbiamente "un giovane esperimento" (Aggiungo: su un paziente molto "fragile").

Non lo prendiamo come un traguardo, ma come un trampolino di lancio per provare a creare ogni giorno una versione aggiornata e migliorata di noi stessi da condividere e trasferire a chi abbiamo insieme, intorno.

Tra il serio e il faceto, al momento della foto in coda al post, chiosavo con la ciurma: "E adesso?! Qual'e' il prossimo passo?! ... potremmo puntare a quella Canadese!" (cittadinanza)...
Raccogliendo il messaggio subliminale, mi faceva eco il ragazzone ormai arrivato alla mia stessa altitudine (se includiamo i capelli, precisiamo!!)... "E perche' non anche a quella Messicana?!"

Adoro lo spirito!

8 comments:

  1. Ciao Renata,
    vi ho conosciuto tramite questo blog 8 anni fa, quando anche noi, esattamente il 1 Luglio 2013 ci siamo imbarcati nella stessa avventura e i tuoi post di allora sono stati fonte di grande ispirazione (anche il mio blog che guarda caso ho chiamato roma2boston).
    Ricordo ancora quando siete passati da queste parti durante uno dei vostri mitici giri per gli USA e ho avuto la possibilita' di conoscere la tua famiglia.

    Anche noi siamo diventati cittadini il 22 Giugno di quest'anno, e con noi i nostri ragazzi, che non essendo ancora 18enni, non hanno avuto bisogno di fare intervista e cerimonia.

    A Boston la cerimonia e' stata una via di mezzo: Una volta si faceva nella grande sala della Old State House, che e' un posto che profuma ancora di storia americana, mentre noi l'abbiamo fatta, insieme ad altre 43 persone nel cortile della nuova Justice Court.

    Il giudice e' venuto e ha fatto anche un bel discorsetto, riferendosi a noi come ai veri Americani, in quanto abbiamo scelto di esserlo, mentre normalmente la cittadinanza si acquisisce alla nascita senza possibilita' di scegliere. Ha anche fatto riferimento all'America come un giovane esperimento, comparato ad altre nazioni con storia millenaria: un esperimento non perfetto e che tutti siamo chiamati a migliorare (quindi ha invitato ad iscriversi per votare e partecipare alle jury) ... ma quale nazione in questo mondo puo' dirsi perfetta?

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    1. Grazie, Paolo... sei stato la mia Musa per un ulteriore riflessione in coda al post. Un abbraccio alla vostra Famiglia.

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  2. Che bello, che emozione leggervi. Soprattutto perchè ricordo benissimo quando, anche noi all'inizio della nostra vita insieme, siamo passati a trovarvi a Kenosha, e vi ricordo come se anche voi foste in vacanza... e guardatevi ora... cittadini americani!!! Vi abbraccio a distanza e vi faccio i miei sinceri, sincerissimi complimenti. Bravi!!!

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    1. Grazie a voi per aver fatto parte di questa vacanza... che continua!

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  3. Vi vogliamo bene.
    Non dimenticatelo…

    d&g

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