Friday, November 21, 2014

La storia di Nancy

Oggi vi racconto una storia che ho ascoltato oggi e che mi ha profondamente commossa.

Gennaio 1969
Un uomo lascia Haiti alla volta dell'America. Nella sua isola lascia la moglie, che ha appena saputo di essere incinta, e 8 figli (la più piccola di 10 mesi e la più grande di 12 anni).
Quest'uomo arriva nella Grande Mela. In tasca aveva solo 2 cose: un indirizzo di una famiglia che l'avrebbe ospitato e 3$. Non parlava una sola parola di Inglese ma aveva un grande sogno. Come tutti quelli che sono arrivati in quello stesso porto, prima e dopo di lui.
Ma ha dentro di sé tanto coraggio e voglia di realizzare il suo sogno. E fa presto a trovare un lavoro. Poco dopo lo raggiunge la moglie con il pancione, ormai prossima al parto.
In America nasce questo bambino e poi ne arriverà un altro. E siamo a 10 figli!
Si danno da fare, lavorano e mandano a casa i soldi che servono per far arrivare gli altri 8 figli.

A raccontarci questa storia è stata quella bambina che quando il padre è partito aveva 10 mesi. Lei, Nancy, nel 1987 è stata naturalizzata cittadina Americana. Era lì, nella stessa platea dove oggi vi erano 205 nuovi cittadini Americani.

Ok, andiamo con ordine!

Oggi sono andata con la classe di mia figlia alla Holiday Folk Fair International. C'erano stand a rappresentanza di ogni paese, cibi tipici e danze tipiche. Ma alle 2:30pm, proprio lì, all'interno della fiera, sotto ad un'enorme bandiera Americana, si è svolta la cerimonia di naturalizzazione per i nuovi cittadini Americani. 205 Nuovi Cittadini.

A presiedere la cerimonia, come da qualche anno a questa parte, c'era proprio lei, Nancy Joseph, anzi, scusate, Judge Nancy Joseph. Ed è stata lei a raccontarci la storia che vi ho raccontato. La storia dei suoi genitori.



E da quando è giudice, ci tiene ad essere lei a presiedere questa cerimonia, lei che nel 1987 era proprio lì, in quella platea, a giurare con la mano destra alzata.

Un racconto commovente il suo. Proprio come quello di tanti altri presenti in quella sala, come lei stessa ha voluto puntualizzare. Avrebbe voluto raccontare la storia di ciascuno di quei 205 nuovi cittadini, ma il tempo non c'era. Quello che però ha fatto è stato di chiamare ciascuno dei 62 Paesi presenti, Italia compresa, chiedendo a ciascun nuovo cittadino, di alzarsi quando chiamava il loro paese. E questa simpaticissima Signora, li ha salutati quasi tutti nella loro lingua d'origine.

L'episodio buffo è stato quando ha chiamato l'Irlanda e una signora, con i capelli rossi fiammanti, si è alzata urlando di gioia. Alla fine della cerimonia alcuni compagni di mia figlia sono andati da questa signora a congratularsi e lei li ha salutati e ringraziati.

Ma tutti, anche quelli che, come noi, si trovavano lì per caso, si sono commossi. E' stata una cerimonia davvero toccante. La lacrima è scappata.

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