Riprendo un vecchio post, di un anno e mezzo fa, perche' un recente articolo comparso su La Stampa me lo ha fatto ricordare.
Non e' importante lo sport praticato nello specifico... un bambino e' un bambino a prescindere dall'elemento che lo sostiene... terra, acqua, da quanto sono lunghe le righe del campo, da che forma hanno.
Mi era rimasto un piccolo obbligo legato a una richiesta nei commenti e, come si dice da queste parti: "Seek a closure"!
Ecco il vecchio post:
E una libera interpretazione della traduzione (Che fatica pero' ragazzi!!! Per la metrica... concedetemi le attenuanti generiche!):
Con il cuore che batte forte, e' in piedi li' al piatto
Le basi sono piene, "il dado e' tratto"
E' li' tutto solo, Mamma e Papa' non lo possono aiutare
Una battuta a questo punto la sua squadra farebbe segnare
Sventola la mazza a vuoto quando la palla sorvola il piatto
C'e' un mormorio dalla folla con grida e fischi al mancato contatto
Una voce sconsiderata urla, "Elimina il perdente."
Lacrime riempiono i suoi occhi, il gioco non e' piu' divertente.
Percio' apri il tuo cuore e lascialo giocare,
perche' in momenti come questi, un uomo puoi forgiare.
Ricordati di questo quando qualcuno lo oblia.
E' solo un bambino, non un uomo, suvvia!
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bravo!!!
ReplyDeleteComplimenti davvero! Altro che traduzione, hai scritto una bella poesia
ReplyDeleteAndrebbe davvero stampata e messa in bella mostra in ogni campetto di gioco!!!
ReplyDeleteRita