Oggi vorrei raccontarvi di una riunione a scuola, alle 7:45 del mattino!
Accolti da 3 splendide persone, 3 insegnanti il cui lavoro è quello di supportare studenti ESL (English Second Language), ossia studenti che a casa parlano una lingua diversa da quella che parlano fuori casa.
Accolti da una colazione di tutto rispetto (a saperlo non la facevo a casa!).
E prima dell'inizio della riunione, scambio qualche chiacchiera con la tutor assegnata a mia figlia. Una persona piacevole, molto dolce, molto rassicurante che mi ha chiesto come è avvenuta la transizione dei miei figli. Le ho raccontato delle fatiche iniziali.
Ciascuna tutor ogni giorno fa lezione a piccoli gruppi di ESL (minimo 3, massimo 7): grammatica, lettura, scrittura, conversazione. E ogni giorno è a disposizione degli studenti per aiutarli a fare i compiti anche dopo l'orario scolastico.
E ci raccontano di come fanno a verificare il livello linguistico. E ci fanno sapere che anche quando uno studente ha superato il livello 5 e quindi esce dal programma, questo studente verrà continuamente monitorato e se presenterà delle difficoltà, loro saranno sempre pronti ad aiutarlo. E questo era un mio pensiero visto che il ragazzo di casa è uscito dal programma.
Raccontano anche di come lo stesso tipo di supporto viene offerto ai genitori: accesso ai programmi linguistici online per imparare l'inglese, accesso ad un programma per ottenere un diploma di scuola superiore, attività pomeridiane dirette ai genitori che ancora non parlano o parlano poco l'inglese.
Eravamo una quindicina di genitori più la preside e il vice, le 3 tutor e un'interprete per i genitori che con l'inglese ancora non hanno confidenza (solo in spagnolo perché sono la maggioranza). Io ero la sola italiana e c'era un russo.
Alla fine della riunione ho fatto una piacevole chiacchierata con la preside, anche alla luce degli eventi di un paio di settimane fa (parlo di QUESTO POST per indenderci). Mi ha chiesto scusa e mi ha spiegato che c'è stato un malinteso che l'insegnante ha prontamente spiegato e chiarito alla preside stessa. E mi ha chiesto altre cose sui miei figli.
Poi sono andata con la tutor che mi ha fatto vedere la classe e mi ha chiesto se ogni tanto voglio andare il pomeriggio ad aiutare gli studenti stranieri a fare i compiti.
Ecco, vi ho raccontato come funziona una scuola e come deve funzionare una scuola che apre le proprie porte agli stranieri.
Ho sentito che quelle persone hanno a cuore la crescita culturale dei miei figli; ho sentito che lì i miei figli sono al sicuro e quindi io sono molto più serena.
E mentre ero lì ricevo sul telefono un messaggio dell'insegnante di Inglese di mia figlia che mi assicura che sta andando bene, che partecipa attivamente alla lezione e che attualmente ha A in Inglese (A=10).
OK, va tutto bene e io sono serena.
Scusate, un'aggiunta di cui mi ero dimenticata: quando la preside faceva presente che ci sono i moduli per avere la riduzione sul costo dei pasti, perché, parole sue "2.64$ are really too much"... mi è venuta fuori una risata spontanea!!!
che figata......grandi
ReplyDeleteA me sarebbe venuta fuori la stessa risata (soprattutto alla luce di quel che succede a Vigevano). Comunque complimenti per i tuoi ragazzi!
ReplyDeleteMI auguro che davvero la preside si sia scusata per aver scambiato un abbraccio fraterno per un gesto di cui vergognarsi...
ReplyDeleteC2C