Succede che al Miller Park (lo stadio dei Milwaukee Brewers), ma sono quasi certa un po' ovunque nel paese, quando entri nel parcheggio a pagamento, ti danno la ricevuta da tenere esposta sul cruscotto dell'auto.
Attaccato alla ricevuta c'è un talloncino che si usa all'interno dello stadio per ricevere una pepsi-cola gratis. Viene data al guidatore che si propone di restare sobrio, di non bere la birra.
Il tutto nel MILLER Park e MILLER è la birra locale!!!
Ma succede anche che su un pacco di biscotti trovi un messaggio di contro-pubblicità verso un altro marchio che fa lo stesso prodotto!
Inoltre succede che se vai al supermercato ti capita di vedere questo:
E il tuo cuore Italiano ma anche Piemontese, alle pendici dei monti Valdostani, ha un sussulto!!!
E ancora, succede che mentre sei in coda alla cassa del supermercato, nello stand delle riviste di gossip, mentre scopri chi si è rifatta il seno, chi ha preso 20 pounds durante la gravidanza, chi ha divorziato, trovi anche questo e saresti curioso di leggere la ricetta delle meatballs ma forse... è meglio di no!!!
Saturday, June 29, 2013
Thursday, June 27, 2013
Si può!!!
27 Giugno 2011
Una famiglia di 4 persone, alle 2 di un afoso pomeriggio, atterrava all'aeroporto O'Hare di Chicago. Ignara di quello che sarebbe successo. Terrorizzata ma eccitata.
In una città totalmente nuova e sconosciuta. Che il primo giorno è parsa quasi una città fantasma...
QUI RACCONTO IL NOSTRO ARRIVO!!!
Non sapevano come funzionava, dove si faceva la spesa, dove si andava a scuola, dove ci si incontrava...
27 Giugno 2013
Ora, quella stessa famiglia ha imparato tante, tantissime cose. Non solo una lingua o una cultura nuova. Ha scoperto che i sogni non hanno confini e nessuno potrà mai imporglieli. Ora tutti e 4 possono volare! INSIEME! Dove? Non si sa, e non importa, purché insieme, per ora. Poi i ragazzi cresceranno e decideranno loro dove volare.
Quelle 4 persone, insieme ma anche ciascuno per conto proprio, hanno messo alla prova loro stessi, il loro coraggio, la loro capacità di staccarsi dalle loro comodità, dalle certezze e crearne altre, in un altro luogo. Hanno provato a sé stessi, soprattutto, che SI PUO'!
E non sono più le persone che erano quel giorno di due anni fa. E non lo saranno mai più.
Una famiglia di 4 persone, alle 2 di un afoso pomeriggio, atterrava all'aeroporto O'Hare di Chicago. Ignara di quello che sarebbe successo. Terrorizzata ma eccitata.
In una città totalmente nuova e sconosciuta. Che il primo giorno è parsa quasi una città fantasma...
QUI RACCONTO IL NOSTRO ARRIVO!!!
Non sapevano come funzionava, dove si faceva la spesa, dove si andava a scuola, dove ci si incontrava...
27 Giugno 2013
Ora, quella stessa famiglia ha imparato tante, tantissime cose. Non solo una lingua o una cultura nuova. Ha scoperto che i sogni non hanno confini e nessuno potrà mai imporglieli. Ora tutti e 4 possono volare! INSIEME! Dove? Non si sa, e non importa, purché insieme, per ora. Poi i ragazzi cresceranno e decideranno loro dove volare.
Quelle 4 persone, insieme ma anche ciascuno per conto proprio, hanno messo alla prova loro stessi, il loro coraggio, la loro capacità di staccarsi dalle loro comodità, dalle certezze e crearne altre, in un altro luogo. Hanno provato a sé stessi, soprattutto, che SI PUO'!
E non sono più le persone che erano quel giorno di due anni fa. E non lo saranno mai più.
Wednesday, June 26, 2013
Emergency Kit
Il distretto scolastico dota CIASCUNA CLASSE delle scuole locali, di un kit d'emergenza.
Fa un po' paura se ci si pensa...
“Every classroom will have a five gallon bucket with a screw top in which there will be a roll of toilet paper, bottles of water, energy bars, emergency contact lists for students, and a flash light. This is to ensure students and staff have necessary items during an extended lockdown situation.”Il bucket è un bidone che, all'emergenza, può essere usato come gabinetto. E' un kit assegnato nel caso gli studenti siano costretti a restare chiusi in classe per un periodo di tempo lungo.
Fa un po' paura se ci si pensa...
Monday, June 24, 2013
61st Annual 12 Year Old All Star Game... and beyond!
Ogni genitore americano e' un coach di baseball "in fieri".
Considerato che il Baseball e' il "Passatempo" nazionale, come funzionano le organizzazioni locali che si occupano di promuovere e far praticare il meraviglioso giuoco del Baseball a partire dalla tenerissima eta'?
Il principale centro di aggregazione nella nostra zona e' presidiato dalle Little Leaguers of Kenosha.
Sul sito si legge questo:
Le selezioni (Tryouts) vengono fatte a inizio primavera e le squadre composte e accoppiate in modo equilibrato. Negli anni successivi, gli organizzatori cercano poi di mantenere una presenza sostanziale di un discreto gruppetto di stessi giocatori per squadra, per rafforzare lo spirito del gruppo. Ogni squadra e' composta mediamente da 12 giocatori, va da se che si arriva comodi-comodi a impegnare circa 550 fanciulli. La pratica annuale prevede due principali momenti, la Summer League e la Fall League e il contributo richiesto per ciascun iscritto e' intorno ai 100$ per periodo. Il centro sportivo di riferimento mette a disposizione 4 campi.
Ci sono poi altre organizzazioni parallele, sempre per le stesse fasce di eta', che pero' hanno ambizioni e obiettivi decisamente piu' sfidanti, coinvolgono un numero limitato di atleti e si spingono come raggio di azione anche al di fuori della contea (La partecipazione a questa differente categoria, normalmente, richiede un contributo economico decisamente impegnativo intorno ai 600$ l'anno che includono le iscrizioni ai campionati e parte dell'attrezzatura)
Come anticipato, l'attivita' sportiva delle LLK si distribuisce su due principali periodi, primaverile/estivo e autunnale.
I nomi delle squadre vengono dati in base all'associazione o alle aziende che sponsorizzano i due tornei; ecco per esempio gli 11/13 anni (esatto, anche Polizia, Pompieri e Agenzia di Pompe Funebri):
Quello che devono imparare... lo imparano direttamente in partita... o a casa dal coach/genitore.
Gli allenatori sono genitori con figli che giocano nella medesima squadra. Non e' raro che qualche genitore abbia in carico due categorie differenti di ragazzi (le partite sono alternate e lo permettono). Anche in questo caso, l'impegno volontario di altri genitori garantisce il necessario supporto alla squadra e ai ragazzi per l'organizzazione logistica e non solo, prima, durante e dopo la partita.
Un torneo precampionato primaverile (quest'anno denominato "Just Say No To Drugs 2013") e' parte di una serie di iniziative di aggregazione sociale e di fundraising.
Nella giornata di oggi, inoltre, altri due eventi e il tempo clemente ci hanno dato la possibilita' di trascorrere tarda mattinata e pomeriggio al campo, in mezzo a una vociante moltitudine di ragazzi impegnati nei tiratissimi play-offs di fine stagione.
Si trattava della "18th Annual Porky 'N' Pancake Breakfast"e del "61st Annual 12 Year Old All Star Game".
La prima era una colazione "All you can eat" a base di Pancakes, Sausage, Milk & Coffee con una donazione a testa di 5$.
La seconda iniziativa era la partita che vedeva coinvolti una selezione di 3 o 4 giocatori di 12 anni di ogni squadra appartenenti alle due "Leagues" del campionato (American e National). Esattamente come succede nei campionati maggiori di Baseball qui negli States (Major League Baseball All-Star Game)
La partita e' stata preceduta dalla cerimonia di presentazione delle squadre e premiazioni singole in un campo addobbato a festa per l'occasione.
Miss Milwaukee ha poi cantato "The Star-Spangled Banner" (Inno nazionale americano) e un migliaio di giocatori e genitori hanno declamato la "Pledge" alla bandiera.
Ecco la gallery
Considerato che il Baseball e' il "Passatempo" nazionale, come funzionano le organizzazioni locali che si occupano di promuovere e far praticare il meraviglioso giuoco del Baseball a partire dalla tenerissima eta'?
Il principale centro di aggregazione nella nostra zona e' presidiato dalle Little Leaguers of Kenosha.
Sul sito si legge questo:
WELCOME TO THE LITTLE LEAGUERS OF KENOSHAI ragazzini coinvolti da questa organizzazione vanno dai 7 ai 13 anni e sono suddivisi in tre principali categorie 7-8 (14 squadre), 9-10 (16 squadre), 11-13 (15 squadre). Non e' raro trovare ragazze, anche se in generale si dedicano prevalentemente al softball.
Little Leaguers of Kenosha, Inc., founded in 1952, is a program of service to youth in Kenosha, Wisconsin. It is geared to provide an outlet of healthful activity and training under good leadership in the atmosphere of wholesome community participation.
All managers, coaches, and board members are volunteers teaching the ideals of good sportsmanship, honesty, loyalty, and teamwork. Each child in the program will have the opportunity to develop the fundamental skills of the game of baseball, learn sportsmanship, socialize with their peers, develop leadership qualities, and actively participate as a valuable team member.
"I won't be happy until we have every American between the ages of six and sixteen wearing a glove and swinging a bat."
~Babe Ruth
Le selezioni (Tryouts) vengono fatte a inizio primavera e le squadre composte e accoppiate in modo equilibrato. Negli anni successivi, gli organizzatori cercano poi di mantenere una presenza sostanziale di un discreto gruppetto di stessi giocatori per squadra, per rafforzare lo spirito del gruppo. Ogni squadra e' composta mediamente da 12 giocatori, va da se che si arriva comodi-comodi a impegnare circa 550 fanciulli. La pratica annuale prevede due principali momenti, la Summer League e la Fall League e il contributo richiesto per ciascun iscritto e' intorno ai 100$ per periodo. Il centro sportivo di riferimento mette a disposizione 4 campi.
Ci sono poi altre organizzazioni parallele, sempre per le stesse fasce di eta', che pero' hanno ambizioni e obiettivi decisamente piu' sfidanti, coinvolgono un numero limitato di atleti e si spingono come raggio di azione anche al di fuori della contea (La partecipazione a questa differente categoria, normalmente, richiede un contributo economico decisamente impegnativo intorno ai 600$ l'anno che includono le iscrizioni ai campionati e parte dell'attrezzatura)
Come anticipato, l'attivita' sportiva delle LLK si distribuisce su due principali periodi, primaverile/estivo e autunnale.
I nomi delle squadre vengono dati in base all'associazione o alle aziende che sponsorizzano i due tornei; ecco per esempio gli 11/13 anni (esatto, anche Polizia, Pompieri e Agenzia di Pompe Funebri):
- Cicchini Asphalt
- Madrigrano, Aiello & Santarelli
- KFC (Kentucky Fried Chicken)
- Hansen/Lendman Funeral Home
- Firefighters
- Police
- Spot
- Santarelli, OMS
- Lee Plumbing
- Kenosha Tire
- Pitts Brothers
- AB Schmitz
- VFW Post 1865
- Ken-Crete
- Super Sports
Quello che devono imparare... lo imparano direttamente in partita... o a casa dal coach/genitore.
Gli allenatori sono genitori con figli che giocano nella medesima squadra. Non e' raro che qualche genitore abbia in carico due categorie differenti di ragazzi (le partite sono alternate e lo permettono). Anche in questo caso, l'impegno volontario di altri genitori garantisce il necessario supporto alla squadra e ai ragazzi per l'organizzazione logistica e non solo, prima, durante e dopo la partita.
Un torneo precampionato primaverile (quest'anno denominato "Just Say No To Drugs 2013") e' parte di una serie di iniziative di aggregazione sociale e di fundraising.
Nella giornata di oggi, inoltre, altri due eventi e il tempo clemente ci hanno dato la possibilita' di trascorrere tarda mattinata e pomeriggio al campo, in mezzo a una vociante moltitudine di ragazzi impegnati nei tiratissimi play-offs di fine stagione.
Si trattava della "18th Annual Porky 'N' Pancake Breakfast"e del "61st Annual 12 Year Old All Star Game".
La prima era una colazione "All you can eat" a base di Pancakes, Sausage, Milk & Coffee con una donazione a testa di 5$.
La seconda iniziativa era la partita che vedeva coinvolti una selezione di 3 o 4 giocatori di 12 anni di ogni squadra appartenenti alle due "Leagues" del campionato (American e National). Esattamente come succede nei campionati maggiori di Baseball qui negli States (Major League Baseball All-Star Game)
La partita e' stata preceduta dalla cerimonia di presentazione delle squadre e premiazioni singole in un campo addobbato a festa per l'occasione.
Miss Milwaukee ha poi cantato "The Star-Spangled Banner" (Inno nazionale americano) e un migliaio di giocatori e genitori hanno declamato la "Pledge" alla bandiera.
"I pledge allegiance to the flag of the United States of America and to the Republic, for which it stands, one Nation under God, indivisible, with liberty and justice for all."
Ecco la gallery
Saturday, June 22, 2013
Il treno dei desideri... dei miei pensieri...
Il dado è tratto! Il tour di quest'anno si dividerà in 3 parti:
PRIMA PARTE - TRENO DA CHICAGO A EMERYVILLE
52 ore di viaggio. Lungo ma è un treno, lo Zephyr, fatto apposta con vetrate panoramiche, camere per famiglie, bagni, ristorante... insomma dotato di tutti i comfort. Siamo tutti parecchio emozionati.
SECONDA PARTE - Tour interno
Una volta a Emeryville faremo questo tour che comprende anche Yosemite.
TERZA PARTE - TRENO DA EMERYVILLE A CHICAGO
Il ritorno sarà come l'andata, sempre in treno.
Vi racconteremo strada facendo.
PRIMA PARTE - TRENO DA CHICAGO A EMERYVILLE
52 ore di viaggio. Lungo ma è un treno, lo Zephyr, fatto apposta con vetrate panoramiche, camere per famiglie, bagni, ristorante... insomma dotato di tutti i comfort. Siamo tutti parecchio emozionati.
SECONDA PARTE - Tour interno
Una volta a Emeryville faremo questo tour che comprende anche Yosemite.
TERZA PARTE - TRENO DA EMERYVILLE A CHICAGO
Il ritorno sarà come l'andata, sempre in treno.
Vi racconteremo strada facendo.
Friday, June 21, 2013
Igiene e piccole manie
Sabrina mi ha gentilmente proposto un tema: l'igiene. E la sua proposta m'è piaciuta parecchio perché è un tema particolare.
Per quanto riguarda la casa vi confesso che non ho MAI sentito un'americana (tanto meno un americano) dire: Devo pulire casa. Certo non è una cosa a cui dedicano molto tempo e comunque vogliono la vita facile: niente secchi, stracci o mocio che siano. E' tanto comodo il panno già pronto all'uso. Devi solo attaccarlo all'apposito spazzolone e pulisci. Le salviette le hanno anche per pulire casa. E devo dire che le trovo particolarmente comode soprattutto quando con due "pompieri" in casa...
Da quanto mi è stato detto da fonti autorevoli: gli americani non lavano i vetri. Quando ho detto che devo lavare i vetri m'hanno sgranato tanto d'occhi... Non stirano: l'asciugatrice fa metà del lavoro. E le cose importanti le portano in lavanderia.
Io lavo i vetri (anzi, devo proprio farlo!), faccio le pulizie di casa e pulisco i bagni spesso. Stiro... ma solo le camicie da lavoro del marito e alcune, poche, altre cose. Insomma, cerco di prendere il meglio del popolo che mi ospita.
Quando sono in giro, fondamentalmente, gli americani non sporcano. Difficile trovare i bagni pubblici sporchi. Anche allo stadio, a fine partita, sono ancora decenti. Sono rispettosi.
Ah però le macchine... ecco... a volte mi capita di vedere certe macchine... che sono dei veri e propricessi disastri!!! Una volta al parcheggio del supermercato, accanto alla mia macchina ce n'era una... mamma mia... sul sedile dietro c'erano giocattoli, coperte, scarpe (non nuove, usate) sparse, bicchiere del McD, un pallone e non ricordo che altro. Quello è uno spettacolo da guardare: se andate in un grande parcheggio, facendo finta di niente, guardate dentro alle macchine...
Qui non sono maniaci della macchina come noi. Si vede subito: hanno modelli poco eleganti, vecchio stile, e non le curano, sono arruginite, cadono a pezzi. Per loro la macchina è un mezzo di trasporto e basta.
Per quanto riguarda l'igiene della persona: fanno tutti la doccia almeno ogni mattina, anche i ragazzini: la mattina appena si alzano si buttano in doccia. Hanno sempre appresso quei sanitizer folli (io non li amo tanto ma a volte sono comodi). Li hanno ovunque. Li trovi in ogni negozio pronti all'uso, negli uffici, nei supermercati e le donne li tengono attaccati alla borsetta. Ci sono dei porta-sanitizer davvero carini e i sanitizer li trovi DI OGNI PROFUMAZIONE! Anche ai cookies, alla cannella, alla mela candita...
Poi, con la scusa che hanno l'asciugatrice, si cambiano ogni giorno (mio figlio questa parte l'ha imparata benissimo... ).
Sabrina, spero di aver risposto alla tua domanda. Se ho trascurato qualcosa, fammelo sapere.
Per quanto riguarda la casa vi confesso che non ho MAI sentito un'americana (tanto meno un americano) dire: Devo pulire casa. Certo non è una cosa a cui dedicano molto tempo e comunque vogliono la vita facile: niente secchi, stracci o mocio che siano. E' tanto comodo il panno già pronto all'uso. Devi solo attaccarlo all'apposito spazzolone e pulisci. Le salviette le hanno anche per pulire casa. E devo dire che le trovo particolarmente comode soprattutto quando con due "pompieri" in casa...
Da quanto mi è stato detto da fonti autorevoli: gli americani non lavano i vetri. Quando ho detto che devo lavare i vetri m'hanno sgranato tanto d'occhi... Non stirano: l'asciugatrice fa metà del lavoro. E le cose importanti le portano in lavanderia.
Io lavo i vetri (anzi, devo proprio farlo!), faccio le pulizie di casa e pulisco i bagni spesso. Stiro... ma solo le camicie da lavoro del marito e alcune, poche, altre cose. Insomma, cerco di prendere il meglio del popolo che mi ospita.
Quando sono in giro, fondamentalmente, gli americani non sporcano. Difficile trovare i bagni pubblici sporchi. Anche allo stadio, a fine partita, sono ancora decenti. Sono rispettosi.
Ah però le macchine... ecco... a volte mi capita di vedere certe macchine... che sono dei veri e propri
Qui non sono maniaci della macchina come noi. Si vede subito: hanno modelli poco eleganti, vecchio stile, e non le curano, sono arruginite, cadono a pezzi. Per loro la macchina è un mezzo di trasporto e basta.
Per quanto riguarda l'igiene della persona: fanno tutti la doccia almeno ogni mattina, anche i ragazzini: la mattina appena si alzano si buttano in doccia. Hanno sempre appresso quei sanitizer folli (io non li amo tanto ma a volte sono comodi). Li hanno ovunque. Li trovi in ogni negozio pronti all'uso, negli uffici, nei supermercati e le donne li tengono attaccati alla borsetta. Ci sono dei porta-sanitizer davvero carini e i sanitizer li trovi DI OGNI PROFUMAZIONE! Anche ai cookies, alla cannella, alla mela candita...
Poi, con la scusa che hanno l'asciugatrice, si cambiano ogni giorno (mio figlio questa parte l'ha imparata benissimo... ).
Sabrina, spero di aver risposto alla tua domanda. Se ho trascurato qualcosa, fammelo sapere.
Thursday, June 20, 2013
In preparazione il tour 2013
Anteprima del viaggio 2013. Il nome sarà ZEPHYR AND CALIFORNIA TOUR 2013. STAY TUNED e ne saprete presto di più!
Wednesday, June 19, 2013
Eppure... ci morivo dal ridere senza troppe menate.
Ripartiamo da un post di un paio di settimane fa come teaser a questo...
Avevo promesso:
Non riesco ancora a decidere se trovo piu' disturbante il provare un leggero imbarazzo ora, o il ricordare che a quei tempi ci morivo dal ridere senza troppe menate.
Avevo promesso:
Il post e' solo introduttivo per qualcosa che seguira'... volevo stuzzicare un po' i ricordi di noi diversamente bambini...E arriviamo a questo:
Il commento: "There's a reason, most of these cartoons are not still broadcast. But, I'm shocked by how many children are still raised with these racist stereotypes."
Non riesco ancora a decidere se trovo piu' disturbante il provare un leggero imbarazzo ora, o il ricordare che a quei tempi ci morivo dal ridere senza troppe menate.
Voti e Sconti
Sono quasi certa di averne già parlato lo scorso anno ma non trovo il post di riferimento. Comunque ritratto l'argomento per chi non l'avesse letto. E ci tengo a precisare che è la testimonianza locale, di quello che stiamo vivendo noi qui, non so se funzioni così in tutti gli USA.
Nel corso dell'anno scolastico riceviamo 4 pagelle (una per ogni quarter) più un "progress report" a metà di ciascun quarter che racconta come lo studente sta andando. Da quest'anno il distretto ha attivato un servizio on-line dove ogni genitore può controllare l'andamento, le assenze, i dati personali, i compiti (compreso se ci sono dei ritardi nelle consegne)... tutto insomma. Con questa soluzione hanno deciso che, a meno di voti insufficienti, il "progress report" non verrà consegnato. Quindi si spera che non arrivi mai!!!
Unitamente alle pagelle vengono consegnati un certo numero di buoni sconto. Sì, proprio così: per gli alunni più meritevoli (non ho ancora capito se viene fatto sulla base del numero di A o sull'indice di miglioramento o come!) ci sono a disposizione gli sconti. Una gold card nominale (e con foto) con un certo numero di punti vendita E ristoranti e vari altri sconti isolati. Una sorta di premio. Se sia corretto o meno, non lo so, non sono un'esperta in psico-pedagogia e non mi interessa. Personalmente non li ho MAI usati, come non uso mai i coupon di cui qui vanno tanto fieri. Recentemente ho letto che in Italia vorrebbero dare un premio in denaro a chi prende un buon voto alla maturità.
Oggi, mentre andavo in giro con mio figlio, ho visto addirittura questo:
Inoltre, scoperta fatta un paio di mesi fa, il giornale locale assegna dei diplomi (Honor Roll) ai migliori studenti.
Sono incentivi ad andare avanti così, a non mollare. O a fare meglio.
Nel corso dell'anno scolastico riceviamo 4 pagelle (una per ogni quarter) più un "progress report" a metà di ciascun quarter che racconta come lo studente sta andando. Da quest'anno il distretto ha attivato un servizio on-line dove ogni genitore può controllare l'andamento, le assenze, i dati personali, i compiti (compreso se ci sono dei ritardi nelle consegne)... tutto insomma. Con questa soluzione hanno deciso che, a meno di voti insufficienti, il "progress report" non verrà consegnato. Quindi si spera che non arrivi mai!!!
Unitamente alle pagelle vengono consegnati un certo numero di buoni sconto. Sì, proprio così: per gli alunni più meritevoli (non ho ancora capito se viene fatto sulla base del numero di A o sull'indice di miglioramento o come!) ci sono a disposizione gli sconti. Una gold card nominale (e con foto) con un certo numero di punti vendita E ristoranti e vari altri sconti isolati. Una sorta di premio. Se sia corretto o meno, non lo so, non sono un'esperta in psico-pedagogia e non mi interessa. Personalmente non li ho MAI usati, come non uso mai i coupon di cui qui vanno tanto fieri. Recentemente ho letto che in Italia vorrebbero dare un premio in denaro a chi prende un buon voto alla maturità.
Oggi, mentre andavo in giro con mio figlio, ho visto addirittura questo:
Inoltre, scoperta fatta un paio di mesi fa, il giornale locale assegna dei diplomi (Honor Roll) ai migliori studenti.
Sono incentivi ad andare avanti così, a non mollare. O a fare meglio.
Tuesday, June 18, 2013
Le domande che ci assillano
Mi capita, e sicuramente anche a voi, di andare in giro, osservare il mondo che mi circonda e pormi delle domande sul funzionamento di certe cose. Qualsiasi cosa.
Ricordo che a scuola parlavamo dei colori che sono l'effetto della luce che si riflette. E mi chiedevo: ma quello che per me è ARANCIONE è lo stesso colore anche per gli altri? Oppure per altri, i cui occhi ricevono impulsi diversi, vedono l'arancione come io vedo il VERDE? Insomma, un po' come quella pagina della Settimana Enigmistica "Non tutti sanno che...".
Così qualche giorno fa mi è capitato di chiedermi:
Perché i ventilatori hanno un numero di pale dispari?
Ve lo siete mai domandati? Fateci caso. Anche le pale dei mulini.
Ho cercato su internet ma, a parte delle spiegazioni con paroloni scentifici che faticavo a comprendere, non ho trovato la risposta. E come potevo fare? Ho chiesto alla mia personale enciclopedia vivente a cui voglio un bene dell'anima. IL MIO PAPA'!
Ecco la sua risposta: il numero dispari permette di mantenere un equilibrio nella forza esercitata sul perno. Le pale in numero pari, ossia le pale esattamente contrapposte fra loro, eserciterebbero un'eccessiva forza sul perno rischiandone la rottura. E mi ha anche consigliato di fare caso alle ruote delle auto i cui raggi sono sempre in numero dispari.
Avete anche voi delle domande a cui volete trovare delle risposte? E chi è la vostra fonte autorevole?
Ricordo che a scuola parlavamo dei colori che sono l'effetto della luce che si riflette. E mi chiedevo: ma quello che per me è ARANCIONE è lo stesso colore anche per gli altri? Oppure per altri, i cui occhi ricevono impulsi diversi, vedono l'arancione come io vedo il VERDE? Insomma, un po' come quella pagina della Settimana Enigmistica "Non tutti sanno che...".
Così qualche giorno fa mi è capitato di chiedermi:
Perché i ventilatori hanno un numero di pale dispari?
Ve lo siete mai domandati? Fateci caso. Anche le pale dei mulini.
Ho cercato su internet ma, a parte delle spiegazioni con paroloni scentifici che faticavo a comprendere, non ho trovato la risposta. E come potevo fare? Ho chiesto alla mia personale enciclopedia vivente a cui voglio un bene dell'anima. IL MIO PAPA'!
Ecco la sua risposta: il numero dispari permette di mantenere un equilibrio nella forza esercitata sul perno. Le pale in numero pari, ossia le pale esattamente contrapposte fra loro, eserciterebbero un'eccessiva forza sul perno rischiandone la rottura. E mi ha anche consigliato di fare caso alle ruote delle auto i cui raggi sono sempre in numero dispari.
Avete anche voi delle domande a cui volete trovare delle risposte? E chi è la vostra fonte autorevole?
Sunday, June 16, 2013
Mascalzone Latino...
Non ce la si puo' proprio fare...
Da soli o in compagnia, con la famiglia o con gli amici... in presenza di una cameriera giovane, graziosa, simpatica e spiritosa... l'ormone (e l'omone - senza la "R") entra in sbattimento e si concede il lusso di una maliziosa ma garbata corrispondenza di... (no sbagliato, non "amorosi sensi")... bigliettini con la pollastra, come alle scuole elementari!!!
Ale, sta bravo che siamo al limite della galla... in questo caso!!!
Un trastullo innocuo, niente di che, a piacevole divagazione e complemento di una luculliana abboffata. Abboffata a base dell'unica manciata di articoli che da queste parti rientrano nella categoria merceologica ittica: fried calamari, shrimps, lobsters, crabs, scallops, tilapia (quest'ultimo e' un surrogato del Pangasio, decisamente un tipo poco raccomandabile).
Ma ritorniamo in tema e risistemiamo la catena degli eventi.
Dopo giusto due parole di presentazione, appena accomodati, e qualche convenevole di spaghetti-english da parte nostra, la tipa non poteva che chiederci da dove venivamo.
Alla parola "Italy", come solo qui sanno fare, gli occhioni si spalancano e la bocca ne segue la morfologia... appena riesce ad uscire dal temporaneo stato di "Mute", deve articolare una qualche attinenza, vera o presunta, con il Belpaese: ne esce fuori un qualcosa che suona all'incirca cosi' (o almeno cosi' lo abbiamo capito):
La cena prosegue tra mille salamelecchi e altrettante rassicurazioni che cibo e servizio siano di nostro gradimento. (Lo sapete perche', vero? Ma che ve lo dico a fare... in ballo c'e' il solito delta positivo o negativo da quel 15% medio di TIP che spetta di norma per il servizio e che compone la parte piu' rilevante del salario di chi lavora a contatto col cliente nella ristorazione - ma non solo)
E ci prova, la fanciulla, recapitando al Mascalzone Latino il check con uno scintillante "Gratsie!" vergato a penna sullo scontrino e uno smiley di indubbia connotazione erotica. (Ale passera' l'eternita' convinto che quello scarabocchio sopra la "i" non sia un puntino ma sia un cuore)
Decisamente conturbato da tale ardito petting flirtarolo, l'omone, ormai incapace di intendere e di volere, regala una carezza lessicale alla sua preda: "GRAZIE 2U!" e ovviamente accompagna il bonario suggerimento con il "per tutto il resto c'e'..." e richiude nel libretto carta e plastica.
La ragazza recupera il bottino, prepara la ricevuta e ritorna lasciando ancora una volta con le lacrime agli occhi il manigoldo. Un frettoloso zigozago sulla "s" di "Gratsie!", e una "z" appena sotto, tradiscono un primo timido tentativo di ravvedimento. La malaugurata "t", pero', ancora troneggia sbeffeggiante e capitola sotto una "X" leggermente spazientita.
In un impeto di riappacificazione linguistica, poi, si sbraca in un ormai compromettente "CIAO BELLA" che non fa in tempo, per qualche frazione di secondo, ad essere seguito da un numero a dieci cifre e due parentesi.
Avete mai visto qualcuno cantare "Surf in USA" sulla propria bava fino alla macchina nel parcheggio? ... Beh, mancavate solo voi, allora!
Da soli o in compagnia, con la famiglia o con gli amici... in presenza di una cameriera giovane, graziosa, simpatica e spiritosa... l'ormone (e l'omone - senza la "R") entra in sbattimento e si concede il lusso di una maliziosa ma garbata corrispondenza di... (no sbagliato, non "amorosi sensi")... bigliettini con la pollastra, come alle scuole elementari!!!
Ale, sta bravo che siamo al limite della galla... in questo caso!!!
Un trastullo innocuo, niente di che, a piacevole divagazione e complemento di una luculliana abboffata. Abboffata a base dell'unica manciata di articoli che da queste parti rientrano nella categoria merceologica ittica: fried calamari, shrimps, lobsters, crabs, scallops, tilapia (quest'ultimo e' un surrogato del Pangasio, decisamente un tipo poco raccomandabile).
Ma ritorniamo in tema e risistemiamo la catena degli eventi.
Dopo giusto due parole di presentazione, appena accomodati, e qualche convenevole di spaghetti-english da parte nostra, la tipa non poteva che chiederci da dove venivamo.
Alla parola "Italy", come solo qui sanno fare, gli occhioni si spalancano e la bocca ne segue la morfologia... appena riesce ad uscire dal temporaneo stato di "Mute", deve articolare una qualche attinenza, vera o presunta, con il Belpaese: ne esce fuori un qualcosa che suona all'incirca cosi' (o almeno cosi' lo abbiamo capito):
Lei: "Il mio ragazzo studia in Italia"Entrambi... le nostre 4 fronti si increspano e un incorporeo punto interrogativo si aggrappa al cielo sulle nostre testoline.
Noi: "Aaah, magnifico! Dove?"
Lei: "Non lo so neanche io bene, non chiedetemelo." (sic)
La cena prosegue tra mille salamelecchi e altrettante rassicurazioni che cibo e servizio siano di nostro gradimento. (Lo sapete perche', vero? Ma che ve lo dico a fare... in ballo c'e' il solito delta positivo o negativo da quel 15% medio di TIP che spetta di norma per il servizio e che compone la parte piu' rilevante del salario di chi lavora a contatto col cliente nella ristorazione - ma non solo)
E ci prova, la fanciulla, recapitando al Mascalzone Latino il check con uno scintillante "Gratsie!" vergato a penna sullo scontrino e uno smiley di indubbia connotazione erotica. (Ale passera' l'eternita' convinto che quello scarabocchio sopra la "i" non sia un puntino ma sia un cuore)
Decisamente conturbato da tale ardito petting flirtarolo, l'omone, ormai incapace di intendere e di volere, regala una carezza lessicale alla sua preda: "GRAZIE 2U!" e ovviamente accompagna il bonario suggerimento con il "per tutto il resto c'e'..." e richiude nel libretto carta e plastica.
La ragazza recupera il bottino, prepara la ricevuta e ritorna lasciando ancora una volta con le lacrime agli occhi il manigoldo. Un frettoloso zigozago sulla "s" di "Gratsie!", e una "z" appena sotto, tradiscono un primo timido tentativo di ravvedimento. La malaugurata "t", pero', ancora troneggia sbeffeggiante e capitola sotto una "X" leggermente spazientita.
In un impeto di riappacificazione linguistica, poi, si sbraca in un ormai compromettente "CIAO BELLA" che non fa in tempo, per qualche frazione di secondo, ad essere seguito da un numero a dieci cifre e due parentesi.
Avete mai visto qualcuno cantare "Surf in USA" sulla propria bava fino alla macchina nel parcheggio? ... Beh, mancavate solo voi, allora!
Friday, June 14, 2013
Me la tiro un po'...
Stamattina al risveglio scopro che la mia amica Gianna ha scattato questa foto di un articolo apparso sulla rivista dell' AVIS - Associazione Volontari Italiani Sangue. E' un articolo che, su sua richiesta, le mandai qualche mese fa. Siccome non è leggibile, lo riporto qui sotto.
Contemporaneamente Silvia, del blog A piccoli passi pubblica questa intervista: Intervista a Renata di Iridi a Stelle e Strisce (USA).Sono due le categorie degli espatriati: quelli che non l’hanno cercato e in fondo non l’hanno davvero voluto, e quelli che l’hanno davvero voluto.I primi faticheranno per sempre ad adattarsi al nuovo paese e troveranno sempre il lato negativo della loro vita. Non si ambienteranno mai. Ovunque vadano. Staranno bene solo a casa propria.I secondi invece riusciranno sempre a vedere il bello di ogni luogo in cui andranno. E riusciranno a vedere un lato positivo anche in ciò che è contrario al loro credo. Ovunque li manderanno, troveranno sempre il bene, senza però mai dimenticare le proprie radici.Fra quali siamo noi? Mah... a voi la risposta dopo aver letto questo racconto.Quando ti trovi davanti ad un’offerta come quella di passare i prossimi due anni della tua vita in un altro paese, un altro continente, il primo pensiero che hai è: Come reagiranno i miei figli? Ce la faranno? Si adatteranno?Errore.Il primo pensiero dovrebbe essere: come reagirò IO? Ce la farò? Mi adatterò? Quando qualcuno mi dice: “vorrei tanto trasferirmi anche io ma aspetto che i miei figli crescano”. Allora sai che quelle persone non si sposteranno MAI.Sì, perché i figli saranno sicuramente coloro che avranno più facilità ad adattarsi, ad ambientarsi. Al nuovo ambiente, alla nuova cultura e alla nuova lingua. E più piccoli sono, più è facile. Dopo i 13-14 anni... la vedo difficile perché cominciano ad avere amicizie (amori?) importanti che non vorranno abbandonare e reagiranno male. E vi daranno contro; vi ostacoleranno.Il problema l’avrai TU, adulto! Sarai tu che avrai più problemi ad affrontare momenti di nostalgia, di sconforto. La lingua sarà a volte un ostacolo. Ma lo farai. Continuerai a lottare perché vedrai ogni giorno i tuoi figli entrare in casa felici, profondamente sereni. E allora saprai, avrai l’assoluta certezza di aver fatto la cosa giusta. E noi mamme sappiamo bene quanto la felicità dei nostri figli conti più di ogni altra cosa. Passiamo sopra alla nostalgia, alla solitudine perché il nostro cuore si commuove davanti a tanta serenità.Poi un giorno tuo figlio arriva a casa e ti dice “Mamma, dopo 5 anni d’inferno (quelli nella scuola italiana, n.d.a.) finalmente il Paradiso”. E te lo dice dal profondo del cuore. E che fai? Lo abbracci.E ogni sera, seduti intorno ad una tavola, loro ti raccontano la giornata a scuola, ti raccontano di quel professore eccezionale che trasmette passione per la materia, ti raccontano dei complimenti che il Preside fa loro... e vai avanti. E smetti di angosciarti ogni volta che tua mamma piange al telefono perché le manchi, o quando l’amica ti rimprovera di non esserle accanto nel momento del bisogno.E’ così che questa strana famiglia eporediese, ma bollatese d’adozione, sta affrontando questa magnifica avventura cominciata nell’estate del 2011.Arrivati a fine Giugno in un’anonima cittadina del Wisconsin che si affaccia sulle rive del Lago Michigan. Un lago enorme che, se non fosse per l’acqua dolce, ti fa credere di essere al mare con tanto di spiagge. Abbiamo affrontato la prima estate come fossimo in vacanza ma con un occhio vigile sulle scuole locali, sulla comunità, sulle case. E poi abbiamo affrontato il primo anno scolastico qui con un figlio in prima media e una figlia in quarta elementare. In una scuola pubblica con la garanzia di un tutoring per aiutarli con le difficoltà della lingua. Quando siamo arrivati qui il loro vocabolario inglese si limitava ai colori, ai numeri, e a quelle poche frasi di circostanza. Ora, dopo un anno e mezzo, sono perfettamente in grado di fare conversazione, seguire tutta la lezione in americano, ascoltare le canzoni, comprendere i film senza bisogno di sottotitoli. E ne sanno ormai più di noi adulti, anzi, spesso sono loro che ci aiutano a sbrigarcela nelle conversazioni con i locali.Dicevo, abbiamo affrontato il primo anno scolastico non senza difficoltà, che però, dopo i primi 5 mesi, si sono andati dissolvendo. E ora, a metà del secondo anno scolastico americano, riceviamo le pagelle ed esultiamo scoprendo che sono anche più bravi di tanti loro compagni che parlano la lingua da quando sono nati. E così noi genitori ci vestiamo del nostro orgoglio e li portiamo su un palmo di mano come esempio da seguire.Com’è invece per gli adulti?
Gli adulti hanno altri pensieri. Gli adulti si devono destreggiare nella ricerca di una casa da affittare cercando di capire e affrontare le diverse leggi. Devono cercare la migliore opzione per aprire un conto corrente. Devono imparare a fare la dichiarazione dei redditi. Devono inserirsi, in qualche modo, nella locale comunità costituita in gran parte di italo-americani... no, calabro-americani che hanno lasciato il loro paesello almeno 40 anni fa o più e che conservano l’antico ricordo della loro Italia, e noi dobbiamo far accettare loro che le cose sono decisamente cambiate! E ci accolgono in casa loro a braccia aperte condividendo con noi i loro beni, in attesa dei nostri racconti. Ma bisogna andarci cauti, non possiamo infrangere il loro ricordi e sbriciolarglieli così come castelli di sabbia. Bisogna raccontar loro i cambiamenti con un conta gocce perché sono come bambini davanti ai loro ricordi. E ti fanno vedere i loro cimeli, i ricordi di famiglia con cui si sono riempiti casa. E allora capisci che arriva un giorno in cui ti attacchi a qualsiasi oggetto che ti riporta al tuo passato di bambino, che ti riporta a “casa” pur non avendo alcun desiderio di tornare là. Sai. Lo sai che è questa ormai casa tua (e lo speri ardentemente) ma non vuoi staccarti dalla tua storia, dalle tue radici. Perché noi Italiani, in fondo, siamo MOLTO attaccati alla nostra terra: desideriamo tanto andarcene, abbandonarla, tradirla. E quando sei lontano ti senti più affezionato alla tua terra di quando ci eri sopra. Siamo noi Italiani all’estero che amiamo di più il nostro paese e che, vedendolo sgretolarsi, soffriamo impotenti. Ma non c’è nulla da fare: nessuno dei nostri amici riesce a capire questi nostri sentimenti. Non capiscono il nostro dolore. Pensano che siamo solo fuggiti verso una vita più semplice, abbiamo tirato i remi in barca e smesso di lottare. Non sai. Non puoi sapere cosa davvero significa vivere lontano finché non lo provi. E allora capirai.Per noi adulti è difficile, dura, dolorosa. Ma lo facciamo perché amiamo i nostri figli e perché, una volta che lascia la tua terra, ti rendi conto di essere cittadino del mondo. Ti accorgi che, se un giorno quest’avventura dovesse volgere al termine, non sarai più in grado di adattarti al tuo paese perché ti starà stretto. E ti deprime di più il pensiero del rientro che non quello della nostalgia.Renata Serracchioliita2usa.blogspot.com
Prometto: smetto di tirarmela per un po'... ma lasciatemi gongolare, almeno oggi!!!
Thursday, June 13, 2013
"OMG" and "LMAO" on a bright little screen
Our world seems to be overrun with technology. There's a time and place for it. But a movie theater is not the time, nor place. "OMG" and "LMAO" on a bright little screen in a dark movie theater disrupts those around you. You know who you are, and so do we. Here at Cinemark, we want our customers to enjoy their movie. Free from distractions. Do not be the person we ask to leave the auditorium, because we will. No texting or talking on your cell phones during the movie. If you have an emergency, step into the hallway. Otherwise, it can wait.Il tormentone recitato anche da buona parte del pubblico in sala prima dei film ai multisala Cinemark.
E pure i Minions non scherzano...
Sembra facile... fare la spesa
Sembra una stupidaggine ma non lo è. Chiunque abbia fatto l'esperienza di fare la spesa all'estero, sa cosa intendo. Non parlo della spesa da turista, troppo facile. Parlo di fare LA spesa, quella di tutti i giorni, o di tutte le settimane. Voi avete sempre trovato tutto al primo colpo? E' meraviglioso e AMO andare al supermercato.
Alcune dritte per i supermercati americani (non tutti ovvio, ma io parlo per la MIA esperienza).
Alcune dritte per i supermercati americani (non tutti ovvio, ma io parlo per la MIA esperienza).
Dovete essere preparati ad alcune cose diverse quando andate al sipermercato.
I carrelli non hanno la moneta e il rischio è di trovarli un po' ovunque nel parcheggio. Ma altrimenti quel ragazzotto che anche con -20° va a raccoglierli, non si guadagnerebbe il suo pane quotidiano. Comunque appena entrate, se siete un po' maniaci, potete disinfettarlo... (per contro però nel reparto orto-frutticolo, non troverete i guanti: la merce si prende a mani nude...).
All'entrata trovate spesso (non ovunque) una persona che vi saluta. Non vuole nulla, solo augurarvi buona giornata e aiutarvi se avete bisogno.
Potete restituire qualsiasi cosa, con lo scontrino ovviamente, anche confezioni già aperte. O vi ridanno i soldi o, se volete solo cambiare taglia o colore, andate a cambiarlo. Anche le mutande e anche la merce in saldo.
Io consiglio di prendervi una giornata: ne girate 2 o 3 nei vostri dintorni con la massima calma (senza bambini credo sia più agevole!) e imparate a conoscerli.
Il problema delle marche: se siete affezionati a certi marchi che credete siano conosciuti a livello mondiale, rassegnatevi: non è così. Detersivi, assorbenti, saponi, cibi... hanno marchi differenti. Quindi dovrete scoprire da voi quello che vi aggrada. E non scoraggiatevi se non trovate alcuni prodotti: fra qualche mese lo troverete. Dovete solo entrare nella mentalità del luogo. Ho scoperto che il detergente intimo lo trovo nel reparto farmaceutico, che la pasta sfoglia (solo rotonda) è insieme al burro, che ai cereali vengono assegnate 2 corsie, che esistono un centinaio di tipi diversi di maionese, che tutto ciò che ha sull'etichetta il nome "italian" va per la maggiore...
E mentre vagate estasiati per le corsie qualcuno vi si avvicina e vi chiede se va tutto bene e se avete bisogno di qualcosa, non spaventatevi: non è un malintenzionato ma solo un commesso che fa il suo mestiere e vuole aiutarvi. Potete semplicemente "I'm fine, thanks" e vi saluta.
Una cosa però non ho mai visto in due anni che sono qui:
non ho mai visto un pacchetto di biscotti aperto e lasciato lì, o un brick di
succo di frutta finito e abbandonato. Cosa a cui ero purtroppo abituata in
Italia e che mi ha sempre dato un gran fastidio: quelli che fanno merenda al supermercato e poi non pagano quello che hanno mangiato.
Reparto orto-frutticolo
Come dicevo, non troverete i guanti, solo i sacchettini per mettere la merce. Ma non è obbligatorio: ciascun frutto e ciascun vegetale ha un bollino con codice a barre. Mi
sono chiesta tante volte perché. E' una rottura toglierli a volte. Ma
serve perché qualcuno può comprare anche un solo peperone, una zucchina,
una mela...
Viene pesato tutto alla cassa: il lettore del codice a barre, è anche una bilancia.
Reparto alcoolici
Solitamente è separato da tutto il resto (non sempre) e a volte ha anche una cassa separata. In ogni caso vi chiederanno sempre un documento anche se avete palesemente più di 21 anni! Ma la cosa buffa succede quando il cassiere o la cassiera hanno meno di 21 anni e voi arrivate con la vostra bottiglia di vino o la confezione di birra: non è autorizzato ad identificarvi come maggiore di 21 anni... eh già! Deve chiamare un collega che abbia almeno 21 anni che guarderà il vostro documento, digiterà qualcosa sulla cassa, e metterà via il vostro prodotto alcoolico!!!
Reparto surgelati
Io vi consiglio di passarci qualche minuto nel vostro giro... è stupendo vedere quanta roba riescono a surgelare. A volte un'intera cena mono-porzione!
Reparto farmacia
Sono sicura che a guardare la quantità di farmaci che hanno a disposizione, vi renderete conto di averla qualche malattia e vi servirà di sicuro qualcosa! Siete mai stati nelle loro "farmacie"? CVS o Walgreens. Sono spettacolari: interi supermercati di medicinali... ma non solo! Lì trovate anche il fotografo, i giocattoli, trucchi, cartoleria, latte, surgelati... è meraviglioso. Tutto per non farvi andare in 2 negozi differenti. E sono aperti, come anche alcuni supermercati, 24 ore 7 giorni su 7, Natale e Pasqua compresi!
Se dovete prendere un antibiotico ve lo preparano e ve o consegneranno in un botticino con il vostro nome, il nome del medico e l'indicazione del contenuto.
Portatevi sempre dietro un maglione al supermercato, anche se fuori ci sono 45°: dentro morirete di freddo!
Dedicate alcuni minuti anche al latte... già perché non lo troverete solo intero, parzialmente scremato o scremato... no! Troppo semplice!
IMPORTANTE
Ricordatevi di non sgridare mai troppo bruscamente i
vostri figli, anche quando non ne potete proprio più, siate sempre calmi e bisbigliate. Qui potrebbero denunciarvi. E questo vale ovunque ma in particolare ho notato nei supermercati. Quindi... piuttosto andateci senza figli!
Wednesday, June 12, 2013
Cronaca di un ultimo giorno di scuola
Per fortuna era una bella giornata (e oggi non lo è già più...) così la giornata è stata vissuta e goduta appieno!
Ecco come si è svolto l'ultimo giorno di scuola per i miei figli. Doveva essere una mezza giornata per tutti ma data la chiusura causa neve durante l'inverno, hanno dovuto recuperare. Quindi solo alle medie hanno fatto mezza giornata.
Scuola Media
Ai ragazzi è stata data la colazione nel cortile davanti alla scuola (niente foto sorry, la privacy dei ragazzi prima di ogni altra cosa!): Donuts e succhi di frutta.
Poi tutti in palestra per assistere alla partita fra la squadra di basket degli studenti e un'improvvisata squadra di professori. Inizialmente la partita la stavano ampiamente vincendo gli studenti, poi, forse per imbonirsi i prof, pare abbiano un po' mollato il tiro e... indovinate chi ha vinto???
Al termine della partita alcuni studenti hanno terminato la visione di un film lasciato a metà il giorno prima.
Quindi sono stati consegnati loro gli Year Book e gli è stato lasciato il tempo per le firme: le ultime pagine degli year book vengono lasciate vuote per permettere agli studenti di farsi lasciare una firma da compagni e insegnanti.
Al suono della campanella... LIBERI TUTTI!!!
Il pargolo, previa richiesta, si è portato a casa un amico e gli ha preparato il pranzo (io non c'ero: ero a vivere l'ultimo giorno dalla figlia!). L'amico l'ho trovato ancora vivo... tanto vivo che si è trattenuto anche a cena e ci ha reso gradevole il pasto con piacevoli e intelligenti battute (non è da tutti sentirsi tanto a proprio agio in presenza di adulti pressoché sconosciuti!).
Scuola Elementare
Una precisazione: si tratta dell'ultimo giorno IN ASSOLUTO in una scuola elementare in quanto la signorina di casa è giunta al termine di questa fase della vita.
Quindi il quotidiano saluto alla Bandiera (Pledge)
Quindi tutti pronti per la PARATA.
A seguire il discorso del Preside in cui ricorda a TUTTI i bambini l'importanza di leggere 20 minuti al giorno. E qui si annuncia il neonato sito on-line messo a disposizione del distretto scolastico: vi si accede con utente e password e ogni bambino, a seconda dell'età, ha a disposizione GRATUITAMENTE una biblioteca intera di libri...
Terminata la cerimonia, gli studenti tornano in classe per fare le pulizie: le pareti vengono letteralmente spogliate di tutte le attività svolte durante l'anno scolastico, e i banchi svuotati per lasciare posto al materiale di altri bambini per il prossimo anno (ricordo che TUTTO il materiale, ad eccezione del diario, viene lasciato a scuola sempre e i libri sono in dotazione dalla scuola).
Dopo pranzo ecco la tanto attesa partita di KICKBALL (per chi non sapesse cos'è, è un LONTANO fratello del baseball solo con pallone a cui si tira un bel calcione. Ma c'è sempre un lanciatore e la corsa nelle basi).
Le squadre erano così composte: una squadra con TUTTI gli insegnanti e 4 squadre di ciascuna classe di quinta! L'arbitro: il Preside.
Per qualche strana ragione, hanno vinto gli studenti!
Ed eccoci... sono le 3:10 e dalla segreteria annunciano: All student can be dismissed after this time e le due ragazzine per ultime (come vedete i corridoi sono ormai DESERTI!!!) lasciano la scuola... con una mamma in lacrime che si accinge a salutare tutti...
Ecco come si è svolto l'ultimo giorno di scuola per i miei figli. Doveva essere una mezza giornata per tutti ma data la chiusura causa neve durante l'inverno, hanno dovuto recuperare. Quindi solo alle medie hanno fatto mezza giornata.
Scuola Media
Ai ragazzi è stata data la colazione nel cortile davanti alla scuola (niente foto sorry, la privacy dei ragazzi prima di ogni altra cosa!): Donuts e succhi di frutta.
Poi tutti in palestra per assistere alla partita fra la squadra di basket degli studenti e un'improvvisata squadra di professori. Inizialmente la partita la stavano ampiamente vincendo gli studenti, poi, forse per imbonirsi i prof, pare abbiano un po' mollato il tiro e... indovinate chi ha vinto???
Al termine della partita alcuni studenti hanno terminato la visione di un film lasciato a metà il giorno prima.
Quindi sono stati consegnati loro gli Year Book e gli è stato lasciato il tempo per le firme: le ultime pagine degli year book vengono lasciate vuote per permettere agli studenti di farsi lasciare una firma da compagni e insegnanti.
Al suono della campanella... LIBERI TUTTI!!!
Il pargolo, previa richiesta, si è portato a casa un amico e gli ha preparato il pranzo (io non c'ero: ero a vivere l'ultimo giorno dalla figlia!). L'amico l'ho trovato ancora vivo... tanto vivo che si è trattenuto anche a cena e ci ha reso gradevole il pasto con piacevoli e intelligenti battute (non è da tutti sentirsi tanto a proprio agio in presenza di adulti pressoché sconosciuti!).
COME SIAMO PASSATI DA QUESTO MOMENTO...
...A QUESTO, NON MI E' DATO SAPERLO!!!
Scuola Elementare
Una precisazione: si tratta dell'ultimo giorno IN ASSOLUTO in una scuola elementare in quanto la signorina di casa è giunta al termine di questa fase della vita.
E SIAMO PASSATI DA QUESTO DOLCISSIMO MOMENTO...
...A QUESTO SEMPRE SENZA CHE IO ME NE SIA ACCORTA!!!
La giornata alla scuola elementare (per info riguardanti questa Scuola, potete leggerne dettagliatamente in QUESTO ARTICOLO DI DARIO), si è così svolta: (qui le foto sono presenti!)
Prima annunci da parte del Preside:
(Canale TV a circuito chiuso che ha OGNI scuola per annunci del preside ma anche di tutto il KUSD)Quindi il quotidiano saluto alla Bandiera (Pledge)
Quindi tutti pronti per la PARATA.
Il Preside in testa passa ad annunciare l'arrivo dei "bambini" di quinta |
Insegnanti e "bambini" di quinta danno "il cinque" ai più piccoli lungo i corridoi |
Quindi TUTTI insieme (dalla quinta al kindergarten - ultimo anno d'asilo) fanno il giro della scuola con genitori e nonni per strada che applaudono e salutano (e fotografano) fra le lacrime!!! |
Quindi tutti radunati in palestra per salutare le quinte... con insegnanti che si abbandonano a balli inventati!!! |
Ogni quinta (sono 4) viene annunciata con un ballo |
Terminata la cerimonia, gli studenti tornano in classe per fare le pulizie: le pareti vengono letteralmente spogliate di tutte le attività svolte durante l'anno scolastico, e i banchi svuotati per lasciare posto al materiale di altri bambini per il prossimo anno (ricordo che TUTTO il materiale, ad eccezione del diario, viene lasciato a scuola sempre e i libri sono in dotazione dalla scuola).
In questa classo sono riusciti a RIEMPIRE 4 bidoni di quelli grandi di spazzatura!!! |
Dopo pranzo ecco la tanto attesa partita di KICKBALL (per chi non sapesse cos'è, è un LONTANO fratello del baseball solo con pallone a cui si tira un bel calcione. Ma c'è sempre un lanciatore e la corsa nelle basi).
Le squadre erano così composte: una squadra con TUTTI gli insegnanti e 4 squadre di ciascuna classe di quinta! L'arbitro: il Preside.
Per qualche strana ragione, hanno vinto gli studenti!
Ecco la mia ragazza pronta alla calciata (e ha poi anche segnato) |
Ovviamente tutti ammessi alla partita. Qui un bambino autistico aiuta l'insegnante a spingere la carrozzella di una compagna. |
ENJOY THE SUMMER!!!
Thursday, June 6, 2013
UDITE UDITE !!!
HEAR YE HEAR YE !!!
E' così che il comitato addetto alla preparazione della cerimonia per il saluto ai ragazzi di 5^ ha annunciato l'evento!!!E' successo un paio di mesi fa: hanno mandato a casa un magnete
E in quel momento ho fatto uno strano collegamento di idee. Ho pensato all'importanza dell'evento per me, per mia figlia: la piccola che finisce le elementari. Poi il pensiero di quello che ha saputo fare in questi due anni di scuola. E allora ho pensato che volevo far sapere anche agli altri genitori e a tutti i suoi compagni quello che ha saputo fare la mia ragazzina. Il suo può essere un esempio ed un incoraggiamento per altri bambini.
E d'istinto ho chiesto al Preside, senza farne parola con nessun altro, se poteva esserci uno spazietto di qualche minuto per me, durante l'evento, per un breve discorso. E lui è stato ben lieto di trovarmi quello spazietto. E così ho scritto il discorso. Senza essere troppo melensa né prolissa, ma cercando di percorrere i suoi step.
Poi... qualche giorno fa ho realizzato meglio la cosa...
- parlare in INGLESE con la mia splendida pronuncia spaghetti-inglisc
- parlare davanti ad una folla
- parlare davanti ad adulti e bambini
- l'emozione di avere mia figlia lì pronta a ricevere il suo DIPLOMA AMERICANO
Ho contattato l'organizzatrice dell'evento per dirle che forse avevo fatto una cazzata e non era proprio il caso. Ma lei mi ha detto che invece stavo facendo una cosa bellissima. Ne ho parlato con la mia ragazzina (l'unica a sapere della mia "brillante" idea) e le ho detto che forse era una pazzia e che non me la sentivo. Ma lei mi ha detto: "Mamma, se io ho fatto il talent-show, tu puoi fare il tuo discorso"... non potevo, a questo punto, ritirarmi!
E così... era tutto pronto... tranne la sottoscritta.
Avevamo anche il posto in prima fila riservato (centinaia di genitori che facevano la coda da almeno 1 ora, noi invece siamo arrivati con calma).
Ecco che entrano tutti gli studenti di 5^: 120 ragazzini circa. Alcuni vestiti in modo davvero originale. Alcune ragazzine che sembrava avessero confuso il diploma di 5^ con quello di "graduation" del liceo!!!
Tutti seduti. Il Preside annuncia il mio discorso... OH MAMMA!!! Non potevo più scappare...
Dopo anche un altro genitore ha voluto dire qualche parole. E poi c'è stata la cerimonia di consegna dei diplomi:
Il Preside consegna il diploma, accanto a lui il suo Teacher, quella con la giacca gialla è l'esperta di lettura e comprensione, e qui a sinistra della foto, la Dean della scuola |
Eccola la mia ragazzina col suo diploma in mano |
Ecco fatto!!! |
Hello everyone!
Thanks for giving me the opportunity to share my thoughts with you. For those who don’t know me I’m Francesca’s mom, the Italian girl who arrived at Nash last school year.
First time we met the spirit of this Family, was when Mr. Pitts invited us to the NASH OWNER CELEBRATION, on July 2011. We had just arrived in Kenosha, my children didn’t speak English yet but they helped serve the dinner. I remember what Mr. Pitts said to the kids introducing my 2 children: "Imagine if you have to move to another country and go to a school where people speak a language totally unknown by you. How would you feel?", and all the kids said "SCARED". Yes, scared. It’s true.
The first day in an American school for my daughter Francesca, September 1st 2011, I remember her mood: she was lost, scared, and lonely. But her brother, even if he was totally scared too, encouraged her with a special big hug! This was just the beginning. What followed were days of crying, feeling misunderstood (this still happens, right Mr. Masterson?) and the strong desire to make conversation and make new friends, but she didn’t know HOW to talk. She worked so hard to be independent in a language totally unknown. It was sometimes hard for her just to smile, even for a solar girl like she is. Francesca cried, almost every night while doing her homework, as she struggled to be like everyone else. But she NEVER GAVE UP! Because SHE REALLY WANTED TO LEARN THIS LANGUAGE!
Thanks to Mr. Pitts who was always ready to help and support my family in those hard moments when everything was still unknown; for taking the time to reassure us and made us feel always WELCOME.
Thanks to Mrs. Gorr who allowed me to stay in her classroom every day so Francesca didn’t feel so alone, and then I could also be there to help her to follow the lessons. Mrs. Gorr helped Francesca a lot and I think she’s the perfect teacher for a foreign student: she spoke slowly, read with Francesca, gave her the time she needed to feel comfortable and even bought an Italian dictionary. In the process, Mrs. Gorr also learned some Italian words!
Thanks to her classmates: I remember when Francesca was ready to read aloud in front of her classmates for the first time! I was there helping Mrs. Gorr to correct some homework and I heard Francesca reading. I stopped breathing, I froze and listened to MY GIRL and when she finished, ALL HER CLASSMATES, without prompting, start clapping for her. Then Francesca looked at me with a BIG BIG SMILE. After that moment she started to read and answer questions, knowing she had the support of her classmates.
And thanks to Mr. Masterson who took care of Francesca this year: it wasn’t easy for Francesca to change teachers for 5th grade! Changing teachers meant a different voice, a different accent and a new teaching system. She had really become confident with Mrs. Gorr. But she did well with the change and continues to reach EXCELLENT results!
Truly, thanks to all of you, the entire Nash Family, who made this transition much easier for my family!
Tuesday, June 4, 2013
Slowpoke Rodriguez
Slowpoke Rodríguez ("Lento Rodríguez" in Spanish, though some more recent translations call him "Tranquilino") is described as "the slowest mouse in all Mexico" from the country side of Mexico, and is a cousin to Speedy Gonzales, who is known as the fastest. However, he mentions to his cousin that while he may be slow in the feet, which he is best known for, he's not slow in "la cabeza" (the head). He speaks in a monotone voice and seems to never be surprised by anything. While he is the slowest mouse in all of Mexico he has been shown to have certain other (more extreme) methods of protecting himself, such as being armed with a gun.
Slowpoke only appeared in two cartoons alongside his cousin. The first, Mexicali Shmoes (1959), ends with two lazy cats, Jose and Manuel, the former learning the hard way that Slowpoke carries a gun (though the gun bit has been edited out of this cartoon in recent years). The second, Mexican Boarders (1962), revolves around Speedy trying to protect Slowpoke from Sylvester the Cat, but in the end, Slowpoke demonstrates his ability to hypnotize Sylvester into becoming his slave. This short (which was later edited into Bugs Bunny's 3rd Movie: 1001 Rabbit Tales) contains a possible allusion to a marijuana habit when Slowpoke sings La Cucaracha. Despite his few appearances, "Lento Rodríguez" is an immensely popular character in Latin America.
Slowpoke Rodriguez appears in The Looney Tunes Show episode "The Black Widow" voiced by Hugh Davidson. Besides being the cousin of Speedy Gonzales, he is depicted as the Sheriff of Tacapulco. After Daffy Duck and Porky Pig are arrested for streaking, Slowpoke allows Daffy Duck to make one call. When Daffy Duck is unable to reach Bugs Bunny, he calls up Speedy Gonzales who races to Tacapulco and convinces his cousin to let them out. Slowpoke Rodriguez does let Daffy Duck and Porky Pig out of jail and allows them to take part in Tacapulco's festivities.
Speedy Gonzales
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