Friday, March 22, 2013

Le mille domande...

Una delle prime cose che abbiamo notato ogni volta che siamo venuti negli USA, sono le MILLE DOMANDE.
In particolare al ristorante. Già perché ordinare un'insalata... mica è così banale! La vuoi large o small? Che condimento vuoi (e parte l'elenco di tutti i dressing possibili, fingi di pensarci e poi spara ITALIAN, è comunque il meno peggio!), con parmigiano o senza? Con i crostini o senza?
Un po' come la barzelletta del tizio che va a comprare la carta igienica e alla fine, sfinito, porta il cesso, porta il c...sedere e chiede che gli sia data la carta igienica adatta.

Qualsiasi piatto ordini devi essere pronto a rispondere a mille domande, veloci, incomprensibili. Se ordini una bistecca le domande di rito sono: come la vuoi cotta (e qui ci sta!), cosa ci vuoi insieme (di norma ci sono almeno 2 contorni insieme: purè di patate, insalata- e i relativi condimenti -, riso, broccoli o zuppa - con relativo elenco dei tipi di zuppa). E siate pronti: l'insalata e la zuppa vi verranno portati prima di tutto il resto. Qui è considerato un antipasto, o forse più una forma per lavarsi la coscienza per quello che arriverà dopo. E che normalmente è un piatto che include il pranzo precedente e quello successivo!!! Mai riuscirete a mangiare tutto quanto e tendenzialmente chiederete la box (la scatola per portarvi a casa gli avanzi, perché qui quello che paghi è tuo)!!!

L'ideale è andare sempre nello stesso posto e ordinare sempre la stessa cosa con i relativi contorni, almeno per i primi tempi finché non sarete disinvolti con la lingua!
Di norma, vedendovi in difficoltà, la cameriera o il cameriere, vi chiederanno da dove venite e appena scoprono che siete italiani VI AMERANNO! E inizieranno a snocciolarvi tutti i loro parenti italiani e il loro grande sogno di visitare il Bel Paese!

Ma il vizio delle mille domande non è solo del ristorante.

Se andate al supermercato, quando arrivate alla cassa vi viene chiesto se avete trovato quello che cercavate e se avete passato una buona giornata. E' buona educazione rispondere sinceramente e con altrettanta gentilezza, e ricambiare il saluto. Ci tengono! Quando pagate col bancomat, dopo aver "strisciato" la carta, che qui è un gesto che fa normalmente il cliente, sul display vi verrà chiesto: è una carta di credito o di debito? digitare il pin, desiderate del contante di resto?, se sì quanto?, l'importo evidenziato è corretto? Alla fine vi stampa lo scontrino e ve ne andate, SALUTANDO. Ovviamente ogni pos le domande le pone in un ordine differente e i tasti SI - NO sono posizionati in modo diverso AD OGNI DOMANDA così siete costretti a sapere cosa digitate!

Quando andate a fare benzina con il "fai da te" sul display vedete la domanda: carta di credito o carta di debito?, desideri fare anche il lavaggio macchina?, vuoi che ti venga stampata la ricevuta?. E a volte alla fine ci sono domande di "customer satisfaction".

Insomma, qui non lasciano nulla al caso. Devono accertarsi sempre che sai quello che stai scegliendo.

Siate pronti anche a questo.

Ah, importante: comunque sia, anche se li trattate male, alla fine loro vi sorrideranno sempre e vi augureranno "HAVE A GREAT DAY".

7 comments:

  1. Beh, sul fatto che ci tengano al saluto di risposta del loro "How are you?" al supermercato, ho qualche dubbio...
    Purtroppo non sono tutti cordiali i commessi!
    Anzi, mi è capitato che in alcuni supermercati qui a San Francisco, i commessi messicani siano stati gentili con il cliente messicano prima di me, poi quando sono arrivata io, è morto il sorriso sulle loro labbra (penso mi abbiano presa per americana o comunque si vedeva che messicana non ero).
    Non mi è piaciuto, lo dico!

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    1. Mi spiace tanto. Non mi è mai capitato, né qui né in California, né nei viaggi che abbiamo fatto.

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    2. Anche a Miami c'e' questa forma di simpatico razzismo.

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  2. Certo che non deve essere stato facile stare al passo con la vostra nuova vita americana, e sicuramente è come stare perennemente a scuola, e non si finisce mai di imparare!!!!
    Le differenze tra noi e "voi" (eh si, adesso ne fate parte anche voi!) sono notevoli, e difficilmente riusciremo a metterci al pari.
    Aspetto news, e nel frattempo ti abbraccio.
    M.

    P.S.: guarda che ci sono, anche se tu non mi vedi. Sto zitta, ma non ti mollo!

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  3. Vero.. il paese dalle mille domande e io con la mia faccia da pesce lesso "eh??!?!?" ..
    ;)

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  4. Quante verità!! Io dopo tutti i mesi qua pensavo di aver imparato la risposta alle domande di base, ma ogni volta me ne fanno una che mi lascia spiazzata...tipo se voglio le patatine fritte con l'hamburger (esiste senza?)...e si sì tagliate a mano o commerciali?...dolci o normali?...con l'aglio o senza? Secondo me vanno avanti finchè non trovano qualcosa che non capisco!!!

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  5. Anedotto: settembre 2011, Appalachian Trail Cafe a Millinocket, ME. Io a tavola con circa 15 commensali americani. Arriva il mio turno per ordinare uno dei loro famosi burger, io già teso per cercare di pronunciare correttamente il nome del burger scelto (e cercando di azzeccare anche la pronuncia di "burger", che fa tanto iuessei), azzecco la domanda sulle patate ma poi crollo miseramente sul più facile: "quanto cotto?".. e li il mio unico neurone si distrae e mi esce un "mean" invece di "medium"... l'incidente diplomatico è scongiurato da un provvidenziale "he's italian" rivolto alla cameriera da qualcuno.

    E cmq concordo con Baby1979: secondo me vanno avanti fino a che non sbagli.. vigliacchi!! :)

    -fabio

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