Friday, June 1, 2018

HARD WORK AND MOTIVATION

Questo è l'ultimo essay (tema) che Stefano ha presentato nella classe di Inglese pochi giorni prima di concludere il suo ciclo scolastico.
Qui lo riporto in inglese, più sotto trovate la traduzione.
There's one simple lesson that everyone learns at one point or another. You may not have been taught it yet, but you will. In college, in your career, or in sports.
Think back to a failure of yours, whether it was not getting the role you wanted, or not getting to play in that one game, or not ending up first in Fortnite Battle Royale. And then think about a big success of yours: getting a 3 or a 4 or a 5 on the AP exam, making varsity, or getting the perfect tan that summer. Think about the differences between your success and failures. Have you figured them out yet? l'll tell you the biggest difference: the difference between failure and success is hard work and motivation.
No matter what you do, you can achieve anything in the world with hard work and motivation.
You worked hard to make the team, you were out practicing every day and when you weren't practicing you were thinking about different plays and tactics, and about past games. You were motivated to get that 5 on the AP exam, you worked hard all semester long, you stayed up nights to study, and it paid off. But were you really motivated to end up first in Fortnite? Did you put in the work to deserve a first team spot?
Motivation drives our hard work. If you want something, go out there and get it yourself, don't wait around for something to happen. To get what you want you have to sweat, you have to lose sleep, and sometimes you'll feel exhausted and ready to give up. That's where your motivation comes in. Remember why you're doing what you're doing. Remember what's driving you. Is it nothing? Then go find something else that you really want to achieve.
When I was eleven I moved to Kenosha from ltaly. I didn't know any English or anything about American culture, so it was quite difficult for me to fit in. I looked around and no one spoke the language that I spoke, I couldn't talk to anyone. There was like an imaginary bubble around me. That felt really lonely. But I was determined to break out of that bubble.
I started reading books. I remember the first book I read was the biography of Derek Jeter: big mistake, big book. But I was determined. I had the book on one side of the desk, the dictionary on the other and Google on the lpad. When I started the book, I was going back and forth a lot, I stopped every few sentences and picked the most important words that I couldn't understand and read up the definition on them. As I got closer to the end, this process got faster and faster.
So I was placed in the ELL classes, the English Language Learners classes. Which are basically your first and second grade English class. They estimate that an English language learning student coming in to the 6th grade can expect to leave the ELL program four years after starting it. So you take a test at the beginning that determines how much more guidance you need. Most ELL students don't have too much of a problem passing the test by that point.
About three months into my first school year in America I finished my book. Coincidentally at around the same time, my ELL teacher made me take the second test. She just wanted to see my progress. Surely enough, I passed the test and I was removed from ELL classes the following years. I was able to come out on top and with hard work I mastered a language inside of three months.
It did not come out of thin air; I went out and tried, I tried until I failed, then I tried again until I succeeded. I never underestimate motivation. Always know what it is that's driving you because that's the answer to: "why am I here?"
Today, I want you to go out there and set a goal, or even achieve a goal. I want you to work hard for something today and feel what success feels like.
TRADUZIONE
C'è una lezione semplice che ognuno di noi impara prima o poi. Potrebbe non esserti ancora stato insegnato, ma lo imparerai. Al college, nel tuo lavoro, nello sport.

Ripensa ai tuoi fallimenti, che sia il non aver ottenuto il ruolo che desideravi, o non aver giocato quella partita, o non essere arrivato primo nella Battaglia di Fortnite. E poi pensa ad uno dei tuoi grandi successi: aver ottenuto un 3 o 4 o 5 all'AP exam, essere entrato nella squadra rappresentativa del liceo, o aver ottenuto l'abbronzatura perfetta quell'estate. Pensa alla differenza fra i tuoi fallimenti e i tuoi successi. Non l'hai ancora capito? Te la dico io la grande differenza: la differenza fra il fallimento e il successo è LAVORO DURO E MOTIVAZIONE.
Non importa quello che fai, tu puoi ottenere qualsiasi cosa con il lavoro duro e la motivazione.
Hai lavorato duro per entrare nella squadra, ti sei allenato ogni giorno e quando non ti allenavi, pensavi alle diverse tattiche di gioco e alle partite precedenti.
Eri motivato per ottenere 5 nell'AP exam, hai lavorato duro l'intero semestre, sei stato sveglio la notte per studiare, e sei stato ripagato.
Ma eri davvero motivato ad arrivare primo a Fortnite? Hai lavorato a sufficienza per meritarti il posto nella prima squadra?

La motivazione è quella che ci spinge a lavorare duro. Se davvero vuoi qualcosa, vai là fuori e prenditelo, non girarci intorno in attesa che qualcosa succeda. Per ottenere ciò che davvero vuoi, te lo devi sudare, devi perderci il sonno e qualche volta ti sentirai esausto e pronto ad arrenderti. Quello è il momento in cui la motivazione ti spinge a continuare. Ricordati perché fai quello che stai facendo. Ricordati quello che ti spinge a continuare. Credi non ne valga la pena? Allora vai a cercarti qualcos'altro che davvero vuoi.

Quando avevo 11 anni, mi sono trasferito a Kenosha dall'Italia. Non sapevo una parola di inglese e nulla della cultura americana. Era quindi piuttosto difficile per me adattarmi. Mi guardavo intorno e nessuno parlava la mia lingua, non potevo parlare con nessuno. Avevo come una bolla immaginaria intorno che mi isolava. Mi sentivo solo. Ma ero determinato a rompere quella bolla.
Ho cominciato a leggere dei libri. Ricordo che il primo libro era la biografia di Derek Jeter: grande errore, grande libro. Ma ero determinato. Avevo il libro da una parte, il dizionario dall'altra e Google sull'ipad. Quando ho cominciato a leggerlo andavo avanti e indietro parecchio fra libro e dizionario. Mi fermavo dopo poche frasi, cercavo le parole più importanti che non capivo e ne cercavo la definizione. Più mi avvicinavo alla fine, più veloce era il processo.

A scuola mi avevano inserito nel programma ELL per gli studenti che non hanno l'inglese come prima lingua. Hanno stimato che in media uno studente che inizia in prima media, impiega 4 anni ad uscire dal programma. Fanno fare un test iniziale per vedere il livello, poi uno intermedio e uno finale: non si tratta di passare o non passare, solo di determinare i progressi.

Dopo tre mesi che ero nel mio primo anno scolastico in America ho finito il libro. Quasi contemporaneamente l'insegnante di ELL mi ha fatto fare il test intermedio per misurare i progressi. Ero pronto ad uscire dal programma di ELL. [mi hanno fatto continuare fino alla fine dell'anno solo perché la mia determinazione era di incentivo al resto della classe, ndt]
Sono stato in grado di passare davanti a tutti e con il lavoro duro ho imparato una nuova lingua in 3 mesi.
Non è che ho ottenuto questi risultati facilmente: ho provato e provato; ho fallito e riprovato finché non ho ottenuto i risultati sperati. Mai sottovalutare la motivazione. Bisogna avere sempre in mente ciò che ci guida perché quella è la risposta a "perché sono qui?"

Oggi voglio che tu vada alla ricerca di un obiettivo e lo raggiunga. Voglio che tu lavori duro per qualcosa e che capisca che sapore ha il successo.

1 comment:

  1. vorrei una mano come si inviano le domande qui?

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