Tuesday, September 30, 2014

Papa' ho preso un'Award... prometti che non ti arrabbi?!

La scena e' ambientata ieri sera a cena con tutti seduti a tavola...
La piccola Francy si alza dal suo posto preferito di fronte al Papa' e, girando intorno al tavolo, lo raggiunge abbracciandolo in cerca di una coccola veloce...
Francy: «Ah, Pa'... sei tranquillo?»
Ale: «Si, piccola, lo sai che con te vicino io sono sempre tranquillo.»
Francy: «Devo dirti una cosa... una cosa bella... prometti che non ti arrabbi pero'?»
Ale: (Ahia, pensa, e si gira a guardare Francy in viso... sospira) «...dimmi, Ciccia, cosa hai combinato?»
Francy: (Si allontana un momento e ritorna sventolando un foglio patinato) «Oggi il maestro di scienze mi ha premiato con un'Award per l'impegno nel fare un assignment.»
Ale: «Ooooh, grande Moo!!! Me lo fai vedere?»
Francy: «Ma non ti arrabbiare, pero' eh!!! Hai promesso.»
Ale: (Prende in mano il foglietto e scuote il testone) «...»
Stefano: (Sghignazzando sguaiatamente e imitando il maestro di Scienze...) «Bravissima, Francy... eccoti in premio 1000 calorie!»
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Sunday, September 28, 2014

Milwaukee Brewers un'amara stagione

Si conclude la stagione 2014 per i Brewers... in uno stadio semideserto, ancora l'ennesima sculacciata dai rivali di sempre dei Chicago Cubs.
http://mlb.mlb.com/mlb/gameday/index.jsp?gid=2014_09_28_chnmlb_milmlb_1&mode=wrap
Questo e' uno sport molto particolare. Per 140 partite sembrano dei panzer che tritano tutto e tutti e in 20 partite riescono a ritornare dei Mister Nessuno e a mancare clamorosamente il traguardo dei playoffs che sembrava veramente a portata di mano.
Comunque il bello del baseball e' anche questo... a volte si vince, a volte si perde... a volte... PIOVE!

Un weekend di sport... agrodolce

Lungo weekend di sport assistito e praticato.
La locale Universita' di Carthage ci ha intrattenuto con Calcio Femminile e Football Maschile.
http://athletics.carthage.edu/news/2014/9/27/Womens_Soccer_0927145324.aspx?path=wsoc

http://athletics.carthage.edu/news/2014/9/27/Football_0927142519.aspx?path=football

? Agrodolce ?
Ogni decisione arbitrale favorevole alla propria squadra era sottolineata dai tifosi con un "irriguardoso" e "belligerante"...
"Thank you!"
...indirizzato al direttore di gara.
Il "Genny 'a Carogna" de noartri - un omone scuro di oltre 300 lb. - distribuiva "HiFive" ai ragazzini, sorrisi agli anziani e pacche sulle spalle alla mezza eta'.
L'ometto era distratto:

P.S. Confermiamo... tutte quelle righe in mezzo al campo, nonostante siano di colori diversi, confondono... e non poco!!!

Amber Alert

Immaginate che tutti i telefonini di casa si mettano a suonare contemporaneamente alle 5 di mattina questo tono di allarme:
https://soundcloud.com/wi-doj/amber-alert-tone
Hanno suonato anche quelli che erano stati silenziati e questa era la notifica che si poteva leggere sul telefono:
Dopo il rosario di bestemmie, ovviamente, e' subentrata la curiosita'.
Ecco di cosa si trattava:
E ovviamente il richiamo alla wiki con tutti i dettagli tecnici:
http://en.wikipedia.org/wiki/AMBER_Alert
Ma una domanda sorge spontanea a tutti e 4:
Che cosa vi aspettavate che facessimo?
Per i diversamente intraprendenti... ecco come evitare la "seccatura"... purtroppo, se suona il Presidente... non c'e' modo di ignorarlo!!!
Su iPhone: Settings -> Notification Center -> Government Alerts
Su Android: Messaging => Settings => Emergency Alerts

Piccoli "Bimbiminchia"... crescono!!! 2014

September 2011
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September 2014
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September 2014

Thursday, September 25, 2014

Wednesday, September 24, 2014

Hi, my name is Barbara...


...would you buy some candy bars so that I can pay my trip to Disneyland?

Fill in the blanks:

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Saturday, September 20, 2014

Accendere un comune fiammifero...

...durante l'ora di scienze.
Come bere un bicchier d'acqua per Ste (AKA Nero Burning Rome!)...
Missione impossibile per tutti e 30 gli altri suoi compagni di prima liceo... mah!

Wednesday, September 17, 2014

Vi racconto il viaggio dei miei genitori verso l'America

In tutti questi anni, non so per quale motivo, non ho mai chiesto ai miei genitori di raccontarmi i dettagli della loro permanenza negli USA. Due anni, dal 1957 al 1959. Oggi, grazie a Skype, ho intervistato mio papà ed ecco il suo racconto.

Siamo partiti a metà Luglio del 1957, dal porto di Napoli dove TUTTA la famiglia di mamma ci ha accompagnati. Eravamo molto emozionati, soprattutto mamma.
Qualche giorno prima avevamo spedito un baule contenente prevalentemente vestiti.
Il viaggio in nave è durato 2 settimane con alcune soste (Barcellona, Gibilterra, Azzorre) ma senza scendere. Sostavamo nei porti e arrivavano le barche dei locali per vendere i loro prodotti e ci passavano la merce tramite dei cestini.
Siamo arrivati a New York la sera prima dello sbarco previsto, quindi abbiamo passato l’ultima notte sulla nave ma mamma non ha dormito: era troppo emozionata e ha passato l’intera notte sul ponte a guardare le luci e LA STATUA.
Poi la mattina siamo scesi e siamo stati portati, come previsto, alla Union Station e in treno siamo andati a Washington DC. Qui siamo stati ospitati da alcune famiglie. Eravamo diversi borsisti dislocati in varie Università americane. Per 5 giorni siamo stati “indottrinati” su usi e costumi della società americana, la politica, il governo... (prima di partire ci era già stato chiesto se eravamo comunisti... )
Da Washington, nuovamente in treno, siamo andati a Columbus dove ci ha accolti l’Amministratore del Dipartimento dell’Università. Ci ha portati all’Università dove erano esposti gli affitti di case e stanze. Abbiamo scelto quello che ci sembrava migliore e lo stesso Amministratore ci ha accompagnati a vedere la casa e a fare il contratto di affitto. La borsa di studio prevedeva uno stipendio in cui noi dovevamo fare entrare tutte le spese.
Subito ci siamo messi in contatto con la parrocchia che ci ha permesso di conoscere un po’ di gente della comunità. C’erano molti italo-americani. In particolare molti provenivano da una cittadina abruzzese: Introdacqua. E abbiamo conosciuto i Manpieri con cui abbiamo stabilito una buonissima amicizia. Ma l’intera comunità ci ha subito accolti e fare amicizia è stato facile.
Mamma durante il giorno passava molto tempo in parrocchia a fare volontariato.
Nel weekend stavamo molto con i Manpieri o con i colleghi di lavoro con cui si organizzava sempre qualcosa.
La zona dove vivevamo era strettamente universitaria. Allora quell’Università contava 25 mila studenti. Un bel numero. E gli studenti, in arrivo da ogni parte del paese, erano "affamati" di amicizie ed è stato facile a quel punto avere amici con cui passare la serata a chiacchierare.
Con le famiglie in Italia comunicavamo tramite lettere. Se erano leggere potevamo spedirle per via aerea e in pochi giorni (circa 7) ricevevamo la risposta.
C’erano, oltre ai supermercati americani, diversi negozi gestiti da italiani che si facevano arrivare i prodotti italiani. Mi ricordo il nostro preferito che si chiamava Abruzzese.
Siamo ripartiti dopo due anni, sempre a Luglio, in aereo da Columbus a New York e da qui di nuovo in nave per 2 settimane. [al ritorno erano in 3 perché pochi mesi prima era nato mio fratello Roberto, ndr]. Alla fine è stato MEGLIO di come ce lo aspettavamo: non immaginavamo sarebbe stato così facile fare amicizia e non eravamo mai soli. Alcune hanno resistito anche dopo la partenza, per qualche anno.
Mamma era contenta di tornare mentre io ero molto dispiaciuto: l’ambiente di lavoro era estremamente piacevole. Mi avevano offerto di poter tornare ma... mamma mi ha convinto a non tornare.Ho faticato moltissimo a riadattarmi all’ambiente di lavoro in Italia e soffrivo. Fortunatamente dopo pochi mesi mi è arrivata l’offerta dall’Olivetti che ho accettato e dove ho trovato un ambiente di lavoro di stampo americano. E mi sono trovato bene fin da subito. A capo del mio settore c’era Mario Tchou.

Grazie papà. E' stato piacevole potervi vedere su skype e sentire una storia che non conoscevo.
Alla prossima!


Sunday, September 14, 2014

But first...

...let me take a couple of dozen #Selfies!




I commessi del Sam's Club non sapevano bene chi sgridare.