Avete presente quelle gare di spelling che si vedono a volte nei film Americani? Che per noi non hanno senso se li guardiamo doppiati, ma se li guardate in lingua originale, è tutta un'altra cosa. Perché qui è la principale difficoltà della lingua scritta: i suoni non corrispondono a quello che si scrive. Tutto per creare difficoltà maggiori in una lingua che non ha regole precise.
Pensate alla "oo" (doppia o) che in alcune parole suona U (root), in altre quasi A (blood), e in altre come una O allungata (door).
E poi ci sono quelle parole che hanno lo stesso suono ma hanno significato e spelling diverso: dye e die, too e two, deer e dear...
E' difficile scrivere in una lingua diversa da quella italiana.
Origine etimologica del termine Spelling Bee.
Con il termine bee si indica lo "fare qualcosa insieme". Si pensa che abbia origine dalla parola "bēn" dall'Inglese antico, che significa pregare.
Origine storica dello Spelling Bee.
Il primo Spelling Bee di cui si ha notizia scritta, risale al 1850 ma nel 1808 si parla di uno "Spelling Match".
Ma la competizione a livello nazionale nasce nel 1925.
A scuola, alle elementari, ogni settimana studiano 20 parole: ne studiano il significato e lo spelling. Poi alla fine della settimana fanno il test.
Qualche mese fa, quasi all'inizio della scuola media, leggo che fra le iniziative della scuola a cui gli studenti possono decidere di partecipare, c'è lo Spelling Bee. Mia figlia era brava in spelling quindi le chiedo se per caso se la sente di partecipare. Non mi interessava, e questo gliel'ho detto chiaro, la competizione ma la sua soddisfazione personale.
Partecipare significava fare una prima selezione di scrematura e poi, per 2 mesi, 2 giorni alla settimana, presentarsi a scuola alle 8 per fare esercitazioni.
Poi appena rientrati dalle vacanze di Natale, per ogni grade hanno selezionato i migliori 6. E lei era dentro. Già la soddisfazione era tantissima: aveva passato già 2 selezioni. E competeva con ragazzi della sua stessa età ma che parlavano quella lingua da molti più anni di lei!
Di quei 6 solo 3 potevano andare alle semifinali. Tre per ogni grado. Lei, purtroppo, è arrivata quarta. Era comunque la riserva, ossia se qualcuno non si fosse presentato alle semifinali, sarebbe entrata lei... purtroppo si sono presentati tutti. Ma siamo rimaste per vedere come funzionava.
Partecipavano tutte le scuole medie della città, 3 studenti per ogni grado (come in Italia, i gradi alle medie sono 3).
Hanno diviso in sale separate i 3 gradi in modo che il livello di difficoltà fosse adeguato. Davanti a noi avevamo 12 ragazzini tutti di 11-12 anni (6° grado=1^ media). Da regolamento lo studente poteva chiedere significato della parola, origine, una frase di esempio e se avesse pronunce differenti. Ma una volta iniziato lo spelling della parola non potevano interromperlo e ricominciarlo. Da notare che alcune parole, come i giorni della settimana o i mesi, hanno la lettera iniziale maiuscola e devono specificarlo.
La prima scrematura era ad eliminazione diretta fino agli ultimi 4 rimasti. Una volta rimasti in 4, veniva solo stilata la classifica.
A questo punto i 4 studenti di ogni grado, di nuovo 12, sono stati messi tutti sul medesimo palco per la finale. Stesso sistema: per i primi 8 eliminazione diretta e poi proclamazione del vincitore fra i 4 rimasti sul palco.
Ha vinto uno studente di 8° grado (3^ media).
In Italia ci si lamenta molto di come venga insegnato l'inglese (o meglio di come non venga imparato)...forse lo studio non da buoni frutti perché lo spelling non viene utilizzato o utilizzato molto poco come metodo d'apprendimento.
ReplyDeleteInsegno inglese alle elementari: credo che d'ora in avanti utilizzerò lo Spelling bee, almeno dalla quarta elementare. Come dice l'anonimo quassù, purtroppo è vero che non si dà molto importanza ad imparare l'ortografia delle parole inglesi.
ReplyDeletegli americani sono i primi a essere superignoranti nella loro stessa ortografia, altro che spelling bee!
ReplyDeleteInfatti Il post spiega perche`.
DeleteSempre meglio, comunque, di certi trentenni italiani che non hanno le palle di confrontarsi alla pari.
anche io non capivo questa competizione vedendola nei film doppiati, arrivata qui ho capito quanto sia importante soprattutto vedendo come gli studenti di mio marito che sono universitari non sanno scrivere!! Fanno continui errori di ortografia -_-
ReplyDeleteNon conoscevo questa tecnica d'apprendimento... davvero interessante. Complimenti a Francy, sarà molto orgogliosa :D
ReplyDeleteC2C
Però per imparare a scrivere non sarebbe meglio anziché farli "recitare" farli appunto direttamente scrivere le parole su una lavagna? Per loro credo sarebbe più semplice e poi penso che scrivere le cose le imprima meglio nella memoria.
ReplyDeleteSempre nuove sfide pinguini...grande Francy!!!! ^_^
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