Thursday, January 16, 2014

Paese che vai, educazione che trovi

Stamattina mi sono imbattuta sul blog di Giulietta, scoperto per caso, e ho letto un post interessante sull'educazione in giro per il mondo. Lei il mondo l'ha girato davvero. Ma non ha mai vissuto in Italia come mamma.
Io non ho girato per il mondo, ma sono passata da una cittadina del nord Italia, ad una cittadina del Wisconsin. E mi sento in grado di dire la mia.

Ricordo la prima volta che venimmo negli USA come genitori. Quella fu la prima volta che ci dissero che forse si poteva venire a vivere qui. Quindi quando arrivammo in un paesello a nord di Detroit, girammo come se dovessimo andarci a vivere. L'inverno lì è come qui: neve, neve, neve e tanto freddo! Visitammo alcune scuole e ricordo quanto mi colpì una scuola, molto molto carina, che aveva i tavoli per mangiare nel giardino. Quelli in pietra. Fissi. Chiesi se li usavano d'estate e la preside mi disse: "Veramente li usiamo tutto l'anno: i ragazzi sono ben coperti, tolgono la neve e vi si siedono a mangiare". Potete immaginare la mia reazione da mammaitaliana, seppur io non sia di quelle mamme super-ansiose, tutt'altro! Al parco facevo ridere le mie amiche perché quando i miei figli venivano a lamentarsi di qualche amichetto dispettoso, io rispondevo "Non vedo sangue quindi puoi gestirtela da solo"... Sono dell'idea che i figli devono imparare a cavarsela.
Quando in Italia facevo la rappresentante di classe, erano tanti i genitori che mi chiamavano lamentandosi perché all'intervallo del pranzo avevano visto la classe giocare fuori nonostante il freddo e non sanno che si ammalano di più stando al chiuso che non all'aperto... le porterei qui quelle mamme. Io devo combattere con mio figlio che con -15° esce in felpa...
Ma è vero: è una caratteristica delle mamme italiane quelle di essere super apprensive.
In California, ai primi di marzo, vedemmo bambini in costume da bagno fare il bagno nell'Oceano con temperature esterne mica tanto alte, anzi (noi avevamo la giacca e non c'era nemmeno il sole). Qui ne parlavo. Eppure erano lì e l'Oceano Pacifico E' FREDDO DAVVERO!!!

Su una cosa che ha detto Giulietta nel suo post, però mi sento di contraddirla. Lei dice che qui in America i ragazzi, fin da piccoli, sono molto più autonomi anche a scuola.
Per quello che ho visto io qui in Wisconsin, anche nei due anni in cui aiutavo a scuola a correggere i compiti, più che di autonomia, parlerei di abbandono. I figli non sono seguiti dai genitori e sono lasciati a sé stessi nel fare i compiti come nel prepararsi la cena. Che poi quando saranno più grandi saranno più autonomi può essere, ma credo che una guida da parte dei genitori, almeno alle elementari e medie, debba esserci. In fondo essere genitore non è solo partorirli, vestirli e accompagnarli a destra e sinistra. Non deve essere il genitore a fare i compiti, ma deve aiutare, controllarli una volta fatti, e assicurarsi che i compiti vengano fatti. Gli insegnanti ogni giorno hanno più di metà classe che non ha fatto i compiti.

Diciamo che è sempre valida la regola in medio stat virtus!

Forse in Finlandia hanno trovato la via giusta: leggete questo articolo (QUI la versione italiana).

3 comments:

  1. Mi è piaciuta da morire quella del "non vedo sangue" :)))) A parte che la trovo advvero divertente... vedendo come sono cresciuti i tuoi ragazzi, direi che funziona. Mi prendo la libertà di memorizzarla per quando sarà il mio turno!!!!

    C2C

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  2. La via di mezzo e' la strada piu' saggia, in effetti... :)
    Pero' ammiro questo "spingere" i bambini a farsi valere e destreggiarsi.

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  3. Io sono una mamma poco apprensiva, ma molto presente, lavoro permettendo, se non ci sono io però c'è marito. Io lo seguo nei compiti, mio marito...mmmmmmmmmm....

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