Thursday, April 5, 2018
Tuesday, April 3, 2018
Un "parco da sogno"
Non capivo inizialmente se era davvero elevato il numero di disabili, o se semplicemente le scuole hanno maggiori servizi a disposizione quindi i ragazzi possono accedere più facilmente alle scuole. In poco tempo ho scoperto che era proprio così: le strutture e l'organizzazione permette a tutti i bambini, con vari gradi di disabilità, di accedere alla scuola.
Le scuole, oltre ad essere tutte costruite a misura di disabile, ad avere aule e strumenti ad hoc e la tecnologia opportuna, hanno a disposizione personale specializzato; alcuni bambini la cui disabilità è più grave, hanno anche due persone a disposizione.
Ogni tipo di disabilità ha il giusto supporto e non vi è alcun tipo di discriminazione.
Man mano che i miei figli sono cresciuti ed hanno allargato la loro cerchia di amici, ho addirittura scoperto che molti ragazzi si mettono al servizio di associazioni per aiutare i disabili. Un amico di mio figlio, ad esempio, lavora con un ragazzo autistico; un'altra amica durante l'estate mette in scena degli spettacoli teatrali con gruppi di ragazzi e bambini disabili.
Recentemente, questa è una mia pecca perché è aperto già da due anni, ho scoperto che a Kenosha c'è un parco giochi da sogno, infatti si chiama "Dream Playground".
Costruito in 10 giorni da oltre 3000 volontari, con fondi messi a disposizione dai vari commercianti della città, è un parco accessibile al 100%.
La pavimentazione è fatta con una speciale gomma resistente a qualsiasi intemperia (ricordo a chi non mi segue che qui l'inverno non perdona: tanta neve e temperature polari!) a protezione di qualsiasi tipo di caduta.
Ogni attrazione è accessibile con delle rampe per l'accesso alle sedie a rotelle; un'altalena terapeutica con gancio per le sedie a rotelle; corde, barre e anelli a varie altezze per essere accessibili ad ogni età.
Il parco giochi è diviso in due aree: una più idonea a bambini sotto i 5 anni, e l'altra per bambini dai 5 anni in su.
Lungo il perimetro ci sono dei pannelli istruttivi in braille.
Fuori dal perimetro ci sono tavoli, un bar e i bagni. E non poteva mancare una "Little Free Library": una casettina con dentro dei libri che si possono liberamente prendere. L'idea vuole che in cambio lasci un altro libro.
Il tutto pulito, ben tenuto come fosse nuovo (tanto che io pensavo fosse nuovo), senza nemmeno un graffito o una carta in terra...
Subscribe to:
Posts (Atom)