Tuesday, December 5, 2017

Genetti, questi sconosciuti

Mio figlio stamattina mi ha detto che oggi nella classe di Food avrebbero fatto i GENETTI.
"Mamma li conosci?"
"Ehm...no. Dovrei?"
"Dicono che siano dei famosi cookies italiani tipici di Natale"
Uhm...
Temo sia un po' come la famosa Wedding Soup italiana. Allora sono andata a consultare quello che mio marito chiama "il mio migliore amico", ossia Google.
Google.com cercando Genetti, mi presenta una lista piuttosto lunga di siti e blog americani ove trovare questa ricetta e ogni autore si proclama italiano... In qualche modo.
Google.it mi presenta un albergo sito negli USA e i giardini di una certa signora Genetti (che tra l'altro vive in Wisconsin). Ho cercato direttamente su siti italiani di cucina, ma niente. Nessuna traccia di genetti o anginetti...
Credo possiamo inserire questa ricetta nell'elenco dei cibi italiani sconosciuti agli italiani, insieme con la salsa Alfredo e la Wedding Soup e chissà quale altra diavoleria !!!
Per curiosità proverò a farli!

...e spiritose variazioni sul tema Luminarie!

Per i diversamente anglofoni, "Twat" = beh... diciamo "Idiota"!
Per i diversamente anglofoni, "Ditto" = "Idem"

Monday, December 4, 2017

Saturday, December 2, 2017

Anche quest'anno e' gia' Natale

Ed e' arrivato Dicembre con gran passo!

Ieri sera siamo andati a farci un giro e siamo passati in un quartiere dove so che il Natale e' una cosa seria. Molto seria. Come diciamo noi italiani: una gara a chi ce l'ha piu' lungo!!!
Il costo dell'elettricita' a questa gente non gli fa un baffo. Alcune case rasentano il kitsch, altre sono splendide.

Ma ce n'e' una che ogni anno richiama l'attenzione di molti.
Questa casa si presenta con decorazioni da illuminare l'intero quartiere (confesso che se fossi una sua vicina di casa, non so quanto gradirei!).

Una cosina da niente...

Non finisce qui. Ai bordi del giardino c'e' un cartello, questo:



Allora noi abbiamo acceso la radio nella macchina e poi...



e anche questo:



Da fuori non si sente alcuna musica, si vedono solo le luci. Ma vi immaginate viverci di fronte?

C'e' anche una pagina facebook: Kenosha Christmas Lights.

Friday, October 27, 2017

Questo ragazzo farà strada!!!

Altro che Leonardo di Caprio o Mark Ruffolo (nato proprio a Kenosha), questo ragazzo farà strada!!!



TRADUZIONE PER I "DIVERSAMENTE ANGLOFONI" !!!

Stefano Peralma ha passato abbastanza tempo a Milano, Italia, e a Kenosha per sapere quale città offre la pizza migliore.
"Questa è una domanda facile" dice Peralma. "Milano, senza dubbio".
Il senior [senior sono gli studenti dell'ultimo anno, n.d.r.] di Indian Trail [Indian Trail è il nome della sua scuola, n.d.r.] condivide la sua conoscenza culturale in un ruolo che lo fa sentire vicino a casa - sia la sua ex-casa che quella attuale - in quanto immigrato italiano nella produzione di Arthur Miller "A view from the bridge" presentata dal Distretto Scolastico di Kenosha.
Lo show viene presentato per due fine settimana e comincia alle 7 di questa sera (26 Ottobre) nell'Auditorium di Indian Trail.
Peralma si è trasferito a Kenosha da Milano nel 2011 quando suo padre ha accettato un nuovo lavoro a Case New Holland. Da allora  ha avuto ruoli in sei recite nel Distretto Scolastico di Kenosha.
"Non parlavo inglese quando sono arrivato qui" ci racconta Peralma. "E' stata dura, ma quando vieni catapultato in un nuovo ambiente a quell'età, ti adatti. Il tuo cervello è una spugna. Continua ad apprendere".
"A view from the bridge" mette alla prova i legami familiari e l'orgoglio personale quando una famiglia della classe lavoratrice americana si trova faccia-a-faccia con la miseria dei loro cugini immigrati, che disperatamente cercano di farsi una nuova vita. La storia è ambientata negli anni '50.
Rodolpho (interpretato da Peralma) si trasferisce dall'Italia a Brooklyn.
"Il personaggio mi si adatta in modo naturale" dice Peralma "E' un po' la situazione in cui mi sono trovato io, anche se con un contesto molto diverso. Lui aveva gli occhi di un bambino che deve imparare tutto. Non aveva i privilegi che molti altri ragazzi avevano. E' cresciuto povero è ha dovuto farsi strada per tutta la vita."
Fiona Dyer, un'attrice ormai veterana, ha un ruolo principale nel suo ultimo spettacolo del liceo. La studentessa senior di Bradford [Bradford è il nome di un altro liceo, n.d.r.], impersona Beatrice, la moglie di Eddie Carbone (Drake Nuzzo). La coppia accetta di ospitare i cugini italiani di Beatrice, Rodolpho e Marco (Alberto Gomez).
"E' interessante rappresentare una donna che è così diversa da me." dice Dyer "E' questo che mi piace della recitazione. Devi portare in vita questi personaggi".
Lo spettacolo, che dura circa 90 minuti con un intervallo, è diretto da Bob Allen. Lo spettacolo, che nella rappresentazione del 1955 ha fatto fiasco, ha vinto poi il Theatre World Award nel 1956 dopo essere stato trasformato in un due-atti e ha vinto altri riconoscimenti nelle rappresentazioni successive.
"Sono passati oltre 60 anni dalla prima rappresentazione di Broadway ma tutto è ancora attuale con la gente che cerca di andare a vivere in un posto migliore, di guadagnarsi da vivere e travare una vita migliore per se stessi e per le loro famiglie" dice Allen "Questo spettacolo parla di rispetto. Parla di dinamiche familiari e di come tutto questo non sia solo una storia del passato ma accada ancora oggi. E' molto attuale."
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Quando questo gruppo di studenti avevano appena iniziato le prove, mi hanno chiesto di venire una sera qui a cena per conoscerci meglio, per conoscere la nostra storia. Per sapere cosa significa oggi trasferirsi in un paese così diverso e per conoscere meglio come vive una famiglia italiana, gli usi e i costumi.
E' stata una serata molto interessante. E' stato bello scoprire che questi ragazzi non si limitano ad interpretare un ruolo ma che hanno ancora la curiosità di approfondire.
Ovviamente alcuni hanno continuato a venire a cena... quando vengono qui a cena la prima volta, poi non vogliono più andar via. Uno dei ragazzi mi ha addirittura chiesto di portarsi gli avanzi per il pranzo a scuola del giorno dopo...

Saturday, August 26, 2017

Un evento unico: l'eclissi

Da qualche mese stavamo organizzandoci per questa data con i nostri amici: il 21 Agosto 2017 negli USA c'era l'eclissi totale di sole. Non ovunque, ma in una fascia ben precisa e piuttosto ampia, mentre nel resto del paese avrebbero avuto solo un'eclissi parziale.

Abbiamo pensato a dove andare a vederla e, fra le tante località, abbiamo scelto Nashville perché nessuno di noi l'aveva mai vista e anche perché non era tanto lontana da noi.

Poi ci siamo attrezzati con gli occhialini ad hoc comprati per tempo perché con l'avvicinarsi dell'evento sono diventati introvabili.


Anche l'hotel l'abbiamo prenotato per tempo perché era già tutto prenotato.
Pronti, via!
Venerdì 18 Agosto siamo partiti. Prima tappa Louisville, Kentucky, dove siamo arrivati nella tarda serata. Il sabato mattina siamo andati a visitare lo Slugger Museum. Per chi non è esperto, è il museo (e fabbrica) delle mazze da baseball.

Una mazza creata per l'evento!
E poi un giro per la città.



Poveri noi...

Ohio River
Nel pomeriggio, rifocillati, ci siamo diretti a Nashville dove avevamo appuntamento con i nostri amici che arrivavano dall'Italia. E domenica giro per la città.
Prima tappa: Il museo chella musica country! Spettacolare.
Country Music Hall of Fame
Eh... tanta roba!
 Quando siamo usciti ci sembrava di entrare in un forno. Un caldo assurdo. Ci siamo precipitati in un locale per il pranzo. Poi siamo andati a spasso per la città-forno. Una città particolare e molto viva. Tantissima gente anche in vista dell'evento del giorno dopo. I locali pieni e musica dal vivo anche in pieno giorno. Purtroppo non siamo potuti entrare perché avevamo diversi minorenni con noi quindi ci limitavamo ad entrare a due alla volta per pochi minuti. Musica country ad ogni angolo.  Bellissima città davvero. Da tornarci quando le temperature saranno più accettabili.


Intanto tenevamo d'occhio le previsioni del tempo che non erano delle migliori e guardare l'eclissi con il cielo nuvolo non è proprio il top.
La nostra meta avrebbe dovuto essere Carbondale ma lì le previsioni davano nuvolo proprio durante l'eclissi. Allora abbiamo trovato un parco più vicino a Nashville dove invece le previsioni davano cielo sereno. E così lunedì mattina, armati di griglia e cibarie, ci siamo diretti verso Land between the Lake. Consiglio vivamente, per il prossimo che sarà l'8 Aprile 2024, di guardarlo in un luogo dove ci sia tanta gente perché è davvero bello.

Occhio agli orologi: sono le 11:54...
Ci si spostava al sole solo per guardare l'eclissi perché il caldo era micidiale.



Intanto io e Francy abbiamo sfruttato gli occhialini regalatici dall'hotel: li abbiamo tagliati e usati da mettere davanti alla macchina fotografica!!!

Ecco l'inizio...




E qui siamo alla totalità.
Intanto intorno a me succedeva che... il sole pian pianino si oscurava, la temperatura calava (e meno male), una luce davvero strana. E durante la totalità si vedevano anche le stelle! La gente intorno urlava (o ululava?), l'emozione era fortissima e palpabile. Poi il sole è ricomparso ed è esploso un grande applauso (forse qualcuno pensava non sarebbe tornato?).





La cosa buffa è che mentre noi siamo rimasti lì e abbiamo tirato fuori i fornelletti per grigliare...
Tutta la gente che era con noi è andata via. Subito. In pochi minuti siamo rimasti solo noi nel parco... E vabbe'!

Finito di mangiare abbiamo raccolto le nostre carabattole, abbiamo acceso le macchine e i relativi condizionatori, e ci siamo diretti verso St. Louis. Nel frattempo leggendo qua e là abbiamo scoperto che abbiamo fatto molto bene a fermarci in quel parco perché era davvero nuvolo dove eravamo diretti inizialmente.

Il giorno dopo, prima di prendere la direzione di casa, ci siamo fatti un giretto prima a St. Louis,



e poi a Springfield, Illinois, che non è la città dei Simpson ma è la città di Lincoln.


E poi via di corsa verso casa!!!

Wednesday, August 2, 2017

Sunday, May 7, 2017

Si apre un nuovo capitolo: IL COLLEGE!

Se 6 anni fa mi avessero detto che un giorno avrei dovuto imparare a destreggiarmi nel fantastico mondo dei college americani, sarei scoppiata a ridere!
E invece eccomi qui.

Il solo modo per noi italiani (intendo quelli che sono nati in Italia e che ci hanno vissuto una discreta quantità di anni e che hanno, direttamente o indirettamente, conosciuto il mondo dell'università italiana) di capire come funziona il college americano, sia quello di "resettare" la memoria. Cancellare completamente ogni ricordo dell'università italiana. Al momento non vedo assolutamente nulla che possa accomunare le due realtà.
Ciò che state per leggere di seguito non è oro colato. Potrebbero esserci inesattezze o lacune. Stiamo ancora imparando. Se volete correggere o aggiungere qualcosa, scrivetemi e sarò ben lieta di accontentarvi.

Con questa premessa procedo a spiegare quello che stiamo capendo.

LA SCELTA DEL COLLEGE
Non si tratta di scegliere la facoltà,  ma di scegliere un college che contenga la facoltà che si vuole fare. Sì, perché ogni college offre una gamma, più o meno vasta, di "facoltà" che portano alla fine al raggiungimento del degree. Per avere un'idea del numero di facoltà offerte da ciascun college, potete dare uno sguardo a questi link:

UW PARKSIDE
UW MILWAUKEE
UW MADISON


Quindi ci si attacca ad internet e si cercano tutti i college che offrono il degree che si desidera, si fa una selezione e poi si passa a programmare le visite ai college. Noi per ora ne abbiamo visitati 3.
Come si sceglie? Be', ognuno ha i propri canoni di ricerca che possono essere: la qualità del college, la collocazione geografica, il costo, l'offerta di attività extra-curriculari, l'offerta di borse di studio, ecc. Ogni college ha un "rating" calcolato in base al numero di studenti laureati e studenti attualmente impiegati, al numero di studenti che arrivano alla fine, al numero di studenti che raggiunge voti alti.
E' bene visitare più di un college per avere le idee più chiare.
Ah, importante: la scelta del college va fatta nel corso della primavera/estate del penultimo anno di liceo, il "junior year" (qui il liceo dura 4 anni). 

COME CI SI ISCRIVE
Una volta scelti i college, nel corso dell'estate si preparano le "APPLICATION". Parlo al plurale perché è bene fare richiesta a più di un college. Perché? Perché non è lo studente a scegliere il college ma è il college a scegliere lo studente. L'application è un formulario in cui, oltre ai dati personali e ai contatti, vanno inserite tutte le attività extra-didattiche (sport, club), attività di volontariato (ogni liceo richiede un numero minimo di ore di volontariato per poter accedere alla graduation, ma se ne possono fare anche molte di più), eventuali lavori fatti. Al formulario vanno allegate almeno due lettere di raccomandazione e un "essay", una presentazione di se stesso che lo studente deve preparare. Deve essere ben scritta e COMPLETA di tutto. Bisogna far credere al college che non accettando questo studente, si farebbe un grande errore! Bisogna sapersi vendere, in poche parole. Il college ha tutto l'interesse ad ammettere studenti di successo che possano alzare o mantenere il prestigio del college stesso.
Le application vanno mandate tutte fra Agosto e Settembre. Fra Dicembre e Gennaio arriveranno poi le risposte, positive o negative.

UNA VOLTA ACCETTATI
A questo punto lo studente deve preparare il proprio piano di studi. Per fare questo bisogna tenere conto di alcuni elementi:

1) ogni materia ha un peso misurato in "credits"
2) per raggiungere la laurea, Major, bisogna aver totalizzato un numero minimo di credits

Ogni "facoltà" richiede la frequentazione di alcune materie precise e quasi sempre il totale dei credits è minore del minimo richiesto. Quindi lo studente deve aggiungere delle altre materie secondarie per raggiungere, e a volte superare, il numero minimo di credits. Ed ecco che lo studente potrebbe riuscire ad ottenere anche un Minor, ossia una laurea di secondo grado. Alcuni studenti riescono ad ottenere più di un Major e più di un Minor.

Esempio: per ottenere un Major in Theatre and Arts bisogna avere un minimo di 50 credits.  Però il curriculum obbligatorio ne offre 41. Quindi lo studente sceglierà delle opzioni, correlate o meno al suo major, per completare il numero di credits.

Il college dura in genere 4 anni. In mezzo ci può stare anche un semestre all'estero. Dopo il degree ci sono i Master ma questo è un argomento ancora lontano. Già fatico a barcamenarmi in questo capitolo!

Una cosa la posso dire: visitare questi college è meraviglioso. Fa venire una voglia matta di iscriversi ed entrare nel mondo dei club, delle fraternite, dei dormitori... Massima invidia per i miei figli!!!


Sunday, April 2, 2017

Effetti collaterali

Ricordo ancora quel giorno: una tiepida mattina di aprile, il sole splendeva. Da qualche tempo avevo cominciato la ricerca di una casa perché stare in affitto ci pareva di buttare via i soldi.
Entro in questo appartamento che si affacciava sul parco.
Il soggiorno mi accoglie con un caldo e luminoso abbraccio. Ampio, luminoso.
Me ne innamoro immediatamente. Ma avevo paura: mi ero innamorata anche di un'altra casa ma non avevamo concluso. E questa era molto più bella. Affacciata sul parco. Già immaginavo le festicciole dei bambini e le cene con i nostri amici (che ancora non avevamo).

Ad agosto del 2002, 3 mesi dopo la nascita della nostra secondo-genita, questa diventa la nostra casa.
In nove anni abbiamo accolto tantissima gente: compleanni, cene, feste, pizzate, polentate, riunioni dei genitori. Il tè pomeridiano con le mie amiche... con la mia Amica.

Ormai da quando ci siamo trasferiti qui in USA, era più un costo che altro. Ci andavamo per 3-4 giorni l'anno. Avevamo un'amica che andava a prendere la posta e la controllava.

Nonostante ciò... il pensiero che oggi Big Papi è lì per svuotarla e venderla ci intristisce.
E' un capitolo che si chiude. Un capitolo meraviglioso e importante.

Sinceramente non pensavo mi avrebbe incupito tanto. Nei mesi precedenti ho contattato tanti amici per evitare di buttar via tutto. Soprattutto la cucina...



Ho amato tanto quella cucina!

Presa dal coordinare il nostro "emporio" (l'abbiamo battezzato così io e la mia amica!) non mi sono concentrata sugli "effetti collaterali" dello svuotamento. Ho realizzato oggi, mentre Big Papi ci faceva vedere in diretta la casa svuotata...  
CHE TRISTEZZA!

Grazie. Spero tu dia ai nuovi padroni la stessa gioia che hai dato a noi.