Monday, January 19, 2015

Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi...

...lavare le mele con il Dawn Dishwashing Liquid - 25 oz - Apple Blossom... prima di mangiarle con la buccia!

Saturday, January 10, 2015

Siamo in Wisconsin...

Mentre eravamo in Italia, le mie amiche americane mi scrivevano messaggi raccontandomi di un insolito caldo inverno e niente neve.
Siamo rientrati venerdì e sabato compare la prima neve... 


Con mio figlio davanti alla finestra che, non pago delle due settimane di vacanza, implorava uno "snow day".
Niente. I suoi desideri non sono stati esauditi... Non subito almeno.
Martedì all'uscita da scuola mia figlia mi dice che gli insegnanti danno per certa la chiusura l'indomani per l'ondata di freddo. Per chiudere le scuole il regolamento dice che deve esserci una temperatura effettiva di -22º F o una temperatura percepita di -34º F. In entrambi i casi vengono i brividi!

In questi casi la regola è: tenere d'occhio il sito web del distretto scolastico, tenere d'occhio il canale 20 della tv dedicato al distretto scolastico e controllare il proprio cellulare perché avvisano con un messaggino. 

Ebbene, siamo a venerdì e da quel giorno i ragazzi non sono più tornati a scuola. Ci si chiedeva il perché. In fondo le strade sono pulite e all'interno la scuola è riscaldata. Poi i nostri figli ci hanno fatto notare che molti loro compagni viaggiano con lo schoolbus e a volte capita che devono stare anche 10 minuti alla fermata ad aspettare, mentre altri vanno a scuola a piedi. Con queste temperature è effettivamente rischioso stare fuori per tempi prolungati. 

Non ci resta che goderci questo lungo weekend e vedere se ci saranno altre chiusure. Nel caso mi sa che la scuola chiuderà a fine giugno.

Là dove nacque il Tricolore

Nonostante le apparenze, non abbiamo passato tutto il tempo in Italia con le gambe sotto al tavolo, anche se qualche volta ci sembrava!
Abbiamo anche messo un po' di cultura nel nostro bagaglio. Ho scoperto, giuro lo ignoravo, che è stato a Reggio Emilia che nacque il Tricolore. In origine era la bandiera della Repubblica Cispadana. Fu Giuseppe Compagnoni, noto appunto come Padre del Tricolore, a proporre l'adozione del tricolore.
A Reggio Emilia si trova la Sala del Tricolore dove, dal 27 Dicembre 1796 al 12 Gennaio 1797, si riunì un'assemblea di 110 delegati per decretare la nascita della Repubblica Cispadana. Cito testualmente:
«… Sempre Compagnoni fa mozione che lo stemma della Repubblica sia innalzato in tutti quei luoghi nei quali è solito che si tenga lo Stemma della Sovranità. Decretato.»
«... Fa pure mozione che si renda Universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di tre colori, Verde, Bianco e Rosso e che questi tre colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti. Viene decretato.» 
L'Assemblea si spostò poi a Modena dove il 21 Gennaio 1797, cito testualmente:
«…confermando le delibere di precedenti adunanze – decretò vessillo di Stato il Tricolore – per virtù d'uomini e di tempi – fatto simbolo dell'unità indissolubile della Nazione…»

E poi siamo andati a mangiare!!! AHAHAHAH!!!

Friday, January 9, 2015

Racconti di viaggio - Parte terza

3^ parte - Riflessioni conclusive
E' sempre difficile il rientro. Un po' perché effettivamente 2 settimane sono poche per conciliare parenti, amici e giretti vari per mezza Italia. Un po' perché si torna col cuore spezzato ogni volta. Per quanto dopo un po', almeno per quanto mi riguarda, ci sia voglia di tornare a casa propria, dormire nel proprio letto, riprendere la propria routine e cucinare i propri pasti.
Questo è il patto col diavolo che si fa quando si decide di avventurarsi in una vita all'estero: vai a vivere all'estero, cogli al volo un'opportunità imperdibile, ma gli amici e i famigliari li lasci lì, dove li hai sempre visti e dove li ritroverai un anno dopo.
E poi ti rendi conto che in fondo forse questo è anche il bello: per i nostri amici vedersi in pizzeria una sera non ha niente di speciale; per noi invece è un momento prezioso che ci godiamo in ogni sfacettatura.
E le cene in famiglia, tutti insieme, in allegria, diventano piccole sorsate di ossigeno. Saranno quelle che mi scalderanno il cuore in questo freddo inverno.

Ed eccoci qui, tornati al nostro nido, alla nostra routine e al gelido inverno del Wisconsin.
Una chiacchierata coi miei figli mi fa scoprire che, anche ai loro occhi, noi 4 fratelli siamo totalmente diversi ed è impensabile che potessimo vivere tutti insieme.
E alla domanda "quale momento vi siete portati dietro?" loro hanno risposto i momenti con i loro amici.

Certo tornare in Italia è ogni anno più doloroso. La gente è sempre più incazzata e nervosa. Sono dovuta andare all'anagrafe e la gente insultava gli impiegati per 5 minuti di attesa. Nei negozi sembra sempre che siano i commessi a fare un favore a te.
Ricordo che quando ero ragazza, il sabato prima di Natale per le strade non ci si muoveva: le vie pedonali erano un concentrato di gente, di musiche natalizie, di trenini per i bambini, negozi pieni di luci intermittenti. Sono stata per quelle stesse strade il sabato prima di Natale quest'anno e non c'era nessuno. Negozi vuoti. Un solo negozio ho visto pieno, escludendo i bar. Pochissime luci. E niente musica. Una vetrina aveva messo una decorazione in vetrina augurando BUONE FESTE, peccato che la decorazione fosse primaverile più che natalizia.
I supermercati non erano particolarmente pieni. E nemmeno il mercato cittadino.
Ma pazienza. Noi ci torniamo per rivedere le nostre famiglie e per fare il pieno di pancia e valigie!

Wednesday, January 7, 2015

Nella calza della Befana 2015...

E pure Giovedi'!
E pure Venerdi'... la Befana ci ha preso gusto con questi weekendoni da 5gg'!

Racconti di viaggio - Parte seconda

2^ parte - Quei momenti un po' speciali
Noi expat siamo fatti strani. Le donne soprattutto. Sono propensa a pensare che gli uomini si fanno meno seghe mentali. Noi cominciamo a pensare al viaggio settimane, se non mesi, prima. Perché pensiamo già a cosa aspettarci. Pensiamo agli anni precedenti, a quello che ci è piaciuto di più, quello che invece ci ha lasciato l'amaro in bocca, e cerchiamo di immaginare come sarà questo nuovo viaggio e cosa ci porteremo nella valigia del ritorno. Oltre, ovviamente, a tante leccornie italiche!!!
E allora si impara a fare una selezione naturale e a tenere con noi quei momenti un po' speciali. Si prova a dimenticare la mamma che perde la memoria. Si prova a dimenticare quella frase detta o sentita nel momento sbagliato. Teniamo solo il bello.
E allora ecco che nella valigia ho messo i bei momenti con gli amici (a Roma, a Reggio Emilia, a Bollate e a Ivrea); due splendide tavolate di famiglia, quella della vigilia di Natale e quella del 26 con l'aggiunta dei cugini bolognesi che tanto adoro; mio fratello che recita una poesia in rima; mia suocera che si è presa cura di me con tanto affetto la sera prima di partire. Ah, e non dimentichiamo una superlativa cena di pesce presso il ristorante La Rava e La Fava di Ivrea (non mi pagano per la pubblicità, ma mi è rimasta nel cuore la mangiata!).

Quelli sono i momenti che ho portato con me. Momenti fatti di gioia, di allegria, di spensieratezza. Momenti fatti di famiglia e di focolare. Sì, anche quelli con gli amici sono fatti di famiglia perché alla fine si è un po' fratelli anche con loro.

Un rammarico ce l'ho: non esser riuscita ad incontrare tutte le persone che avrei voluto. Ma il tempo è sempre troppo poco e corre davvero in fretta. Alla fine ho scelto di godermi quelle poche persone che sono riuscita a vedere. Che poi, a conti fatti, non sono così poche!


Racconti di viaggio - Parte prima

Suddivido questo racconto in più capitoli perché di fatto sono diverse le cose di cui voglio parlare. E così il lettore può prender fiato.
La prima parte riguarda una breve Vacanza Romana. Io non sono Audrey Hepburn e non ero, ahime', in compagnia di Gregory Peck. E nemmeno eravamo a cavallo di una vespa, ma solo muniti dei nostri piedi.
La seconda parte riguarda momenti speciali in famiglia.
La terza e ultima parte saranno le mie riflessioni conclusive.

1^ parte - Vacanze Romane
Nonostante il tentativo della United Airlines di non farmi arrivare, io a Roma ci sono andata perché avevo un appuntamento inderogabile col Signor Ambasciatore. Be', qualcuno che ne faceva le veci!
A precedere e a seguire questo appuntamento, ci sono state lunghissime camminate per le vie di Roma. Alcune anche sotto la pioggia. E se non avete mai avuto il piacere di camminare per Roma sotto la pioggia, io ve lo Sconsiglio con tutto il cuore: sotto la pioggia i romani tirano fuori il peggio di sé e le strade romane spaccano le caviglie. Già, gli antichi romani usavano ricoprire le loro strade con i cubetti i quali, col passare degli anni, oltre ad aver creato delle voragini, hanno allisciato la loro superficie e con l'acqua diventa peggio di una lastra di ghiaccio. Senza considerare i buchi. Insomma, dopo 2 giorni avevo un male atroce alle caviglie.
Vorrei stendere un velo pietoso sulla gentilezza della popolazione romana: sia di coloro alla guida di auto, pulman, motorini e taxi, e sia di coloro che gestiscono i bar.
Parliamo invece di una città meravigliosa, dalle ricchezze immense eppure lasciata andare con incurante disprezzo. Non posso fare a meno di pensare al popolo americano che non ha assolutamente nessun monumento eppure quel nulla viene esaltato come se fosse il centro del mondo. Mi chiedo cosa farebbero se avessero anche solo la metà delle ricchezze di Roma. Invece i romani ci buttano persino la spazzatura nei loro monumenti, o li imbrattano di graffiti di dubbio gusto.
Roma, tra le varie meraviglie, è dotata di terrazzi mozzafiato. Solo che per guardarli è necessario fermarsi e alzare lo sguardo: è importante avere sempre gli occhi puntati in basso per evitare di pestare "ricordini" sgradevoli.
OK, ho detto tutto il peggio che avevo da dire... Ora parliamo di cose belle. Quante buone pizze mi sono mangiata! Dalla pizza fritta al pane pizza, dalla pizza rossa preparata col metodo "Kasher" a quella tradizionale.
Campo de' Fiori
Una più buona dell'altra.

I miei ciceroni mi hanno anche portato nel Ghetto. In tante volte che sono stata a Roma, nessuno mi ci aveva mai portato. Sono rimasta colpita da diverse cose nel giro romano. Ad esempio le pietre di inciampo
Voi le conoscevate? Io no.
E dalle guardie ad ogni angolo.
La moschea ricorda molto la Mole Antonelliana senza la punta. E su un muro fuori da una scuola, questo:

Questa targa invece era all'entrata di un palazzo andando verso Campo de' Fiori:
sfigate direi!
A Campo de' Fiori abbiamo chiacchierato con l'ultima vera romana: la licenza del suo banco ha 110 anni ed è l'unica romana ancora lì. Gli altri proprietari hanno ceduto la gestione, non la licenza ma solo la gestione, a indiani, marocchini, tunisini...
Abbiamo camminato ore e ore accompagnati da un tiepido sole. Abbiamo parcheggiato la macchina alle 12:10 e l'abbiamo ripresa alle 17:25 in preda a miraggi morganici!
Non paghi, siamo andati a spendere le ultime energie (prelevandone da quelle di scorta) a Eataly. Visto che non riesco ad andarci a Chicago, almeno in quella di Roma!
Qui ci siamo anche rifocillati.


Alla fine sono riuscita a partire con tutti i miei documenti a posto.

Altro record della benzina

Al nostro rientro abbiamo trovato che la benzina costa
$1.899 / gallone
vale a dire, convertendo,
€0.42 / litro
Non dico altro!!!